Imu estesa alla prima casa o service tax: come sarà la nuova Ici

ROMA – Come sarà la nuova Ici che il governo del professore Mario Monti ha in cantiere?

Le opzioni sul tavolo sarebbero due: estendere l’Imu (imposta minicipale), anticipandola dal 2014 al 2012 o introdurre la service tax aggiuntiva, ovvero la Res proposta dal precedente governo o ancora, scrive il Sole 24 Ore l’Ics pensata dal Partito democratico.

Per Monti è praticamente un obbligo reintrodurre l’imposta immobiliare sulla prima casa, perché “va superata l’anomalia italiana in questo campo”.

Bisognerà aspettare i decreti correttivi del federalismo fiscale per avere certezza in merito. Un’altra cosa è certa, oltre ai tempi: rispolverando la vecchia imposta nelle casse dello Stato finiranno 3,5 miliardi l’anno.

Per avere l’Imu anticipata si dovrebbe procedere così:  andrebbe ripristinata l’Ici con un decreto legge, recuperando 3 miliardi e mezzo.

La seconda strada per fare cassa sarebbe il nuovo tributo rifiuti e servizi (Res) che sostituirebbe Tarsu e Tia. “Il Dlgs correttivo varato dal Consiglio dei ministri del 24 ottobre scorso prevede un’aliquota di partenza del 2 per mille che, tradotto in termini di gettito, significa, qualora non si abbassasse contestualmente l’asticella dell’Imu dal 7,6 al 6,6 per mille, un miliardo di euro in più a disposizione per i municipi. In alternativa potrebbe tornare in auge l’imposta comunale sui servizi (Ics) chiesta all’inizio dell’anno dai democratici per affiancare all’Ici prima e all’Imu poi una nuova service tax comporta da Tarsu/Tia e addizionale Irpef. A suo tempo questa soluzione fu scartata dall’allora ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, perché giudicata «troppo complessa» ma i nuovi equilibri parlamentari potrebbero portare l’esecutivo a rispolverarla”, spiega il Sole 24 Ore.

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