L’IMU è una delle imposte peggio digerite dagli italiani. Ma se vi dicessimo che c’è un metodo legale per non pagarla?
L’Imposta Municipale Propria, meglio conosciuta come IMU, è un tributo introdotto nel 2011 dal governo Monti nell’ambito della manovra Salva-Italia. Questa tassa, applicata a livello comunale, riguarda il possesso di beni immobiliari. Tuttavia, esistono modalità del tutto legale per evitare di pagare questa imposta, soprattutto se si possiede più immobili. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
L’IMU si applica su fabbricati, terreni agricoli e aree fabbricabili, ma non sulla prima casa, salvo che non rientri in categorie catastali di pregio. È una tassa che grava non solo sui proprietari, ma anche su chi ferma i diritti come uso, usufrutto, superficie o abitazione. Rientrano tra i soggetti obbligati anche il coniuge assegnatario della casa familiare dopo una separazione e il locatario in caso di leasing immobiliare.
L’importo dell’IMU varia in base al tipo di immobile, alla rendita catastale e al regolamento comunale. Ogni contributore deve quindi verificare autonomamente la propria situazione per calcolare l’importo dovuto.
Un metodo legale per ridurre l’IMU
Una strategia poco conosciuta ma efficace per evitare l’IMU è legata al concetto di “abitazione principale”. Questo termine indica l’immobile dove il contributore vive abitualmente e ha la residenza anagrafica. Non va confuso con la “prima casa”, che si riferisce al primo immobile acquistato. L’esenzione IMU si applica esclusivamente all’abitazione principale, purché questa non rientri nelle categorie catastali di lusso (come A1, A8, A9).
Ma cosa succede se si possiedono più immobili? Esiste una soluzione per beneficiare dell’esperienza su più di una abitazione? La risposta potrebbe sorprendere.
In circostanze specifiche, è possibile ottenere l’esenzione IMU su due abitazioni principali. Questo è il caso, ad esempio, delle coppie sposate in cui ciascun coniuge sia proprietario di un immobile diverso. Per usufruire dell’esenzione su entrambe le abitazioni, è necessario che i coniugi abbiano residenze separate e che ciascuno viva stabilmente nel proprio immobile per motivi giustificati, come esigenze lavorative.
Questa possibilità, tuttavia, richiede una condizione imprescindibile: i due immobili devono essere considerati, a tutti gli effetti, dimore abituali per ciascun coniuge. In questo modo, entrambi possono beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per l’abitazione principale.
L’IMU rappresenta un onere significativo per molti contribuenti, ma conoscere a fondo le regole e le eccezioni consentono di alleggerire il carico fiscale. L’idea di avere due abitazioni principali potrebbe sembrare un’eccezione improbabile, ma è una soluzione concreta per chi rispetta i requisiti previsti dalla legge. Per approfondire e verificare la propria situazione, è sempre consigliabile rivolgersi a un esperto fiscale o al proprio Comune.