ROMA – Dopo Imu e la corsa contro il tempo per chi ha già pagato la tassa, c’è un’altra corsa contro il tempo per scongiurare l’ingorgo fiscale. Dopo l’intervento sulla tassazione della casa infatti, ci sarebbe da neutralizzare l’aumento dell’Iva che scatterà il prossimo primo luglio e che comporterà un aumento dell’aliquota dal 21 al 22 per cento che per ogni famiglia peserà circa 103 euro all’anno.
Come fare? Servono 1,9 miliardi e su questo intervento il governo è assai cauto, come sottolineano fonti dell’esecutivo riportata da Repubblica: “Proveremo ma è difficilissimo, ovvero agiremo solo se troveremo le coperture adeguate”. Il sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, annuncia il calendario di azione: dopo l’Imu, la Cig e le misure per i precari, “da domani ci dobbiamo occupare dell’Iva e della proroga delle agevolazioni fiscali per la ristrutturazione delle abitazioni. Subito dopo ci attendono il piano giovani e la riforma del patto di stabilità”.
Ma, come ci ricorda Roberto Petrini per Repubblica anche la partita dell’Imu, con il rinvio a settembre, per tre mesi, del pagamento, in attesa della riforma entro agosto, è una partita piuttosto complessa e delicata.
Spiega Petrini:
Il decreto dovrà essere convertito entro metà luglio: senon sarà stravolto dal Parlamento, a quel punto ci sarà poco più di un mese per varare una riforma dell’imposizione immobiliare che dovrebbe accorpare l’Imu e la Tares-rifiuti e trovare una soluzione per i redditi più bassi ispirata alla progressività.Tutto in gran fretta perché poi ci saranno solo due settimane per sapere quanto si paga di Imu quest’anno e quanto ammonterà la rata del 17 settembre, tutto a ridosso della pausa estiva, con rischio di ingolfamento e file ai Caf. Del resto le prime avvisaglie di un certo disagio arrivano proprio dai centri di assistenza fiscale, i «commercialisti popolari» che curano calcoli e versamenti e che già chiedono uno slittamento ad ottobre. Senza contare la partita del rilancio dell’economia: il ministro del Lavoro Giovannini incontrerà i sindacati e le imprese mercoledì. Conforta solo Moody’s che stavolta esprime un giudizio positivo sull’Italia che si troverebbe posizionata meglio della Spagna nella gara per la crescita.
Intanto è scattata la volata finale per il versamento dell’Imu sulla seconda casa che resta previsto tra un mese. Sono 6-7 milioni gli italiani che nelle prossime quattro settimane si dovranno rivolgere ai Caf per regolare i conti con lo Stato. I Centri di Assistenza Fiscale lanciano l’allarme: chiedono almeno una settimana in più rispetto alla scadenza di lunedì 17 giugno perché mancano i codici tributo necessari al versamento e non c’è chiarezza sulle aliquote da applicare. Inoltre ci sono circa 100 mila contribuenti che avevano già versato l’Imu sulla prima casa, facendo la compensazione nel 730. Ora se vorranno recuperare quel credito fiscale dovranno rifare la dichiarazione dei redditi entro il 31 maggio.