Imu, l'allarme della Cgia di Mestre: “Le imprese saranno strangolate”

Pubblicato il 26 Maggio 2012 - 15:36 OLTRE 6 MESI FA

VENEZIA, 26 MAG – Se i sindaci decideranno di aumentare l'aliquota dell'Imu sui beni strumentali fino al valore massimo del 10,6 per mille gli effetti su commercianti, dei liberi professionisti, artigiani e imprese industriali e saranno ''pesantissimi'': cosi' la Cgia di Mestre.

A titolo di esempio gli artigiani mestrini hanno calcolato che con l'applicazione dell'aliquota massima un laboratorio artigiano si trovera' a pagare un importo medio pari a 801 euro l'anno, un negozio 1.017 euro, un ufficio 2.047 euro, un capannone industriale 3.844 euro ed un albergo ben 11.722 euro. Rispetto all'eventuale applicazione dell'aliquota ordinaria (7,6 per mille), tutte queste attivita' verranno a pagare il 39,5% in piu'.

A livello territoriale – stima la Cgia – sara' il Comune di Roma a presentare la situazione piu' pesante, almeno per gli uffici e i laboratori artigiani. Nel caso di un aumento dell'aliquota Imu fino al valore massimo, il gettito medio sara' pari a 5.960 euro per i primi e a 1.830 euro per i secondi. Per i capannoni industriali potrebbe essere La Spezia a segnare il dato piu' preoccupante: 19.731 euro medi. Per i negozi, spettera' eventualmente a Cremona il record di spesa: 2.327 euro. Infine, per gli alberghi la situazione piu' difficile si registrera' a Bari: nell'eventualita' dell'applicazione dell'aliquota al 10,6 per mille il costo medio annuo di un'attivita' ricettiva sara' pari a 46.011 euro.

La Cgia di Mestre lancia l'allarme dopo la lettura della nota esplicativa del Dipartimento delle Finanze. In questo documento i tecnici del ministero, ricorda la Cgia, hanno sottolineato che i Comuni potranno abbassare l'aliquota dell'Imu sui beni strumentali fino al 4 per mille, ma anche di aumentarla sino al 10,6.