Imu, nuove norme. Martedì si decide in Senato

ROMA – Rush finale al Senato per le nuove norme dell'Imu, che introducono novita' per il versamento dell'imposta. Il decreto, approdato in mattinata alle commissioni Finanze e Bilancio di Palazzo Madama, e' arrivato nel pomeriggio in aula dove il governo ha chiesto il voto di fiducia. Scontato il via libera, atteso nella mattinata, che dara' certezza ai contribuenti sulle modalita' di versamento ma consentira' anche di convertire in testo in legge prima della scadenza del 2 maggio.

Nessuna modifica e' stata introdotta nella terza e ultima lettura del provvedimento. Il governo e' pero' intervenuto sull'ultima polemica che ha scaldato il dibattito politico del fine settimana, smontando le polemiche sulla ''tassa di scopo'', da alcuni definita Imu-bis. Nessuna nuova imposta – ha spiegato il ministero dell'Economia – ma solo l'introduzione di alcune norme di coordinamento tra questo tributo, che esiste dal 2006 e che si calcolava sull'Ici, e che ora e' invece stato ''coordinato'' con l'Imu.

''Ad oggi – ha poi spiegato il ministero in una nota dando il reale peso del balzello – risulta che solo 20 Comuni hanno istituito l'imposta di scopo esercitando la facolta'''.

Non la pensa cosi' la Confedilizia, che parla di una ''pericolosa innovazione'' anche perche' si applichera' sulle nuove rendite aumentate del 60% rispetto all'Ici. A difendere la ratio dell'imposta, ammettendo che pero' non e' applicabile, sono comunque i Comuni.

''La tassa di scopo – ha detto il presidente dell'Anci, Graziano Delrio – andrebbe nel senso del federalismo fiscale e delle richieste dei sindaci, che pero' non potranno applicarla in questo momento pesantissimo di pressione fiscale. E' una tassa giusta nel momento sbagliato'', perche' ''e' una tassa trasparente diversamente dall'Imu che e' una imposta statale camuffata da imposte municipale''.

Tra i temi sul tappeto c'e' proprio quello delle difficolta' di bilancio dei Comuni che l'Imu, che per meta' dell'importo finisce nelle casse dello Stato centrale, non risolve. Anzi, il gettito dell'imposta sulla prima casa sarebbe stato sovrastimato rendendo cosi' inferiori alle previsioni le risorse destinate in via provvisoria al fondo di riequilibrio. Il tema e' stato affrontato in commissione e il governo ha accolto un ordine del giorno come raccomandazione. Lo stesso e' accaduto alle richieste dei parlamentari sull'esenzione della prima casa dalla tassa di scopo, dell'estensione ai canoni calmierati dell'aliquota ridotta dell'Imu, della possibilita' per i Comuni ''virtuosi'' di utilizzare le risorse per effettuare i pagamenti per alcune opere pubbliche prioritarie (in particolare per la messa in sicurezza delle scuole e per l'assetto idrogeologico del territorio). Il pressing parlamentare ha riguardato anche l'Imu agricola. ''Nelle prossime settimane si muoverà qualcosa'', ha detto il leader Udc, Pier Ferdinando Casini.

Molte sono le modifiche con le quali il decreto taglia il traguardo finale. Sciolto il nodo della quantita' dell'acconto dell'Imu: si paghera' con le aliquote di base e, per la prima casa, e' stata data la possibilita' di pagare la tassa sulla prima casa in 2 o 3 rate. Alleggerimenti sono previsti per l'agricoltura e per le case storiche, mentre per anziani e italiani all'estero la palla e' in mano ai Comuni. Novita' per i divorziati: paga la tassa chi abita la casa, anche se non e' il proprietario. Oltre all'F24, da dicembre – ma non quindi per i due acconti – si potra' utilizzare, per i pagamenti, anche il bollettino postale.

Tra le norme piu' importanti inserite nel provvedimento, poi, c'e' lo stop al beauty contest, con nuove regole per l'asta delle frequenze tv, ma anche lo slittamento al primo luglio del tetto per i pagamenti cash della pubblica amministrazione e la proroga al 16 luglio del pagamento dell'imposta di bollo sui capitali che hanno usufruito nel passato allo Scudo Fiscale.

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