ROMA – Il termine per pagare il saldo dell’Imu è scaduto il 17 dicembre e lo Stato prevede di incassare 15 miliardi di euro. Ora i “ritardatari” dovranno pagare una sanzione, prevista in percentuali diverse per ogni giorno di ritardo nel saldo. Intanto la Commissione europea si prepara a dare l’ok all’Imu alla Chiesa, che non è considerata un aiuto di Stato. Il Vaticano non dovrà comunque pagare gli arretrati. Il Corriere della Sera spiega poi che il sistema di pagamento del saldo dell’Imu ha retto all’afflusso dei contribuenti. Le temute file alla posta e in banca per il 17 dicembre non si sono verificate.
Per chi ancora non ha pagato l’Imu scattano però le more, scrive il Corriere della Sera:
“Adesso i ritardatari possono imboccare la strada del ravvedimento operoso: chi si mette in regola nei primi 14 giorni pagherà una sanzione ridotta: lo 0,2% della somma dovuta per ogni giorno di ritardo. Dal 15° al 30° giorno di ritardo, invece, la multa sarà pari al 3% dell’importo, con l’aggiunta degli interessi legali: il 2,5% l’anno”.
Il gettito previsto dallo Stato è di 15 miliardi di euro, ma è ancora presto per determinare l’incasso effettivo. Secondo l’analisi della Coldiretti solo per i terreni agricoli sono stati versati 534 milioni di euro, 127 in più di quelli previsti. E Vittorio Grilli, ministro dell’economia, ha commentato il gettito previsto: “Potrebbe essere salutare per i nostri conti, ma i dati li avremo solo l’anno prossimo”.
La discussione sull’Imu sui beni della Chiesa intanto continua, spiega il Corriere:
“Già domani la Commissione europea potrebbe chiudere la procedura d’infrazione contro l’Italia sull’esenzione della vecchia Ici garantita alla Chiesa. Secondo indiscrezioni la Commissione dovrebbe sostenere che le nuove regole approvate dal governo Monti non violano le norme comunitarie sugli aiuti di Stato, come invece sarebbe avvenuto a partire dal 2006. Con la stessa decisione, però, Bruxelles dovrebbe chiudere la strada al recupero delle somme dovute per il passato, con la motivazione che l’operazione non sarebbe realisticamente praticabile. Ancora ieri, però, Radio Vaticana ha dato voce alle scuole cattoliche e al non profit , sostenendo che l’Imu costringerebbe a chiudere molte attività del settore”.