Chi possiede una casa si sente sicuramente tranquillo, ma se ne posseggono due è necessario mettere in conto una serie di cose, come l’IMU.
Una volte era ICI, da un pò di tempo si chiama IMU. Quello che è certo è che si tratta di una tassa che si richiede a chi non ha solo una casa, ma almeno due. La seconda casa può essere quella delle vacanze, quella ereditata dai nonni, oppure una casa di famiglia che magari si dà in affitto.
Sono tante le motivazioni che portano le persone ad avere le seconde case e pagare l’IMU: in questi casi è obbligatorio nella maggior parte dei casi. Maggior parte dei casi perchè non è sempre così immediato. Ci sono situazioni specifiche infatti in cui si può ottenere un’esenzione o una riduzione dell’importo. Ecco una spiegazione chiara delle possibilità.
Quando non devi pagare l’IMU anche in presenza di seconda casa
L’ esenzione totale dall’IMU è possibile ma solo in presenza di casi particolari che adesso andremo ad approfondire. A questo punto verifica se anche tu rientri in tali condizioni. Non pagare completamente l’IMU su una seconda casa è possibile ma solo se sono presenti le seguenti circostanze:
1. Casa familiare assegnata a un genitore affidatario: se l’immobile è stato assegnato come abitazione principale al genitore che vive con i figli dopo una separazione.
2. Immobili dichiarati inagibili o inabitabili: se il comune riconosce ufficialmente la casa come non utilizzabile.
Oltre alle esenzioni, esistono anche agevolazioni che riducono l’importo da pagare, come per esempio quando l’immobile è di interesse storico e artistico: in questo caso si può ottenere una riduzione del 50%, previa richiesta entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello dell’imposta.
Oppure davanti alla presenza di case concesse in comodato d’uso a parenti: se l’immobile è usato come abitazione principale da genitori o figli, si applica una riduzione del 50%, a condizione che rientri nelle categorie catastali di lusso (A/1, A/8, A/9). Ci sono anche i casi come già accennato poc’anzi di immobili inagibili o inabitabili: anche senza richiesta specifica, si può ottenere una riduzione del 50% se l’immobile è in condizioni tali da non essere abitabile, come stabilito dalla Cassazione. Infine si può ottenere la riduzione dell’IMU in caso di case date in affitto con contratto a canone concordato: riduzione del 75%, che rappresenta il caso più vantaggioso. L’affitto però deve rispettare specifici vincoli contrattuali.
Per chi decide di affittare una seconda casa, ci sono agenzie che offrono servizi che supportano in situazioni difficili come quando gli inquilini sono morosi o difficili da allontanare; oppure davanti ad errori nelle valutazioni degli affittuari.