Allo studio è il gettito Iva dell’ulteriore, possibile tranche di 10 miliardi di pagamenti dei debiti arretrati della P.A., da cui potrebbe essere raggranellato un ulteriore miliardo. Una cifra, da accompagnare col condizionale, che farebbe così salire a complessivi 3,4 miliardi il tesoretto per scongiurare l’Imu nel 2013. Non abbastanza, ma un passo avanti.
Ma come sottolinea il Ministero dell’Economia, si tratta di cifre tutte da definire, in quanto il provvedimento si sta articolando proprio in questi giorni e, al momento, ”non è ancora definito”. Il giorno della verità sarà comunque mercoledì, quando il dispositivo sarà vagliato dal consiglio dei ministri. Più improbabile invece che, nello stesso Cdm, venga affrontato anche il nodo-Iva. L’urgenza e l’importanza politica della questione Imu rendono difficile anche l’esame del cosiddetto Piano Casa, fortemente voluto dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, che lo ha annunciato per la prossima settimana (potrebbe però esserci un primo giro di tavolo).
Dal Cdm di lunedì invece dovrebbe arrivare il via libera al pacchetto sulla P.A., con statali e Agenzia per la gestione dei fondi europei. I tecnici dell’Economia, comunque, lavorano anche ad altre ipotesi per il reperimento di risorse per stoppare l’Imu: da un aumento (una tantum?) delle accise su giochi, bolli e sigarette, all’allargamento dell’opera di spending review sulla spesa pubblica (che secondo la Cgia è aumentata del 69% in 15 anni), ma che è la strada più stretta per ottenere risorse immediate. Se le ricognizioni dei tecnici dovessero portare alla conclusione che non esistono coperture per la cancellazione della seconda rata Imu, il nodo potrebbe essere sciolto in un secondo momento, inserendolo nella legge di stabilità. In quella sede potrebbe essere istituita la Service tax che, come ribadito dal ministro della Coesione territoriale, Carlo Trigilia, appare come la soluzione di compromesso. ”Sull’Imu si sono fatti progressi, si intravede la possibile soluzione attraverso una nuova tassa servizi. Ci sono ancora delle differenze di opinione, ma – ha assicurato – credo possano essere superate con un compromesso accettabile”.