Imu, Tares: 16 dicembre si paga il saldo. Garage pari a ville al mare

Pubblicato il 15 Dicembre 2013 - 10:18 OLTRE 6 MESI FA
Imu, Tares: 16 dicembre si paga il saldo. Garages pari a ville al mare

Fabrizio Saccomanni, Giochi di prestigio tra Imu e le altre tasse

ROMA — Domani, 16 dicembre, maxi-saldo per Imu e Tares da cui lo Stato italiano, per sé e per i Comuni affamati dei nostri sodi in cambio del nulla, si aspetta di incassare 16 miliardi di euro: non solo dalle seconde, terze ecc case, ma anche due milioni tra garge e posti auto, quelli che in termini legali si chiamano “pertinenze”.

Alla faccia degli economisti della sinistra che parlano di patrimoniale, quasi lo facessero per aiutare la rimonta di Berlusconi (le vie di Berlusconi, come rivelano i documenti giudiziari, sono infinite e qualsiasi cattivo pensiero è giustificato), questa combinata tra Imu e Tares, per la loro essenza e per come sono state costruite le aliquote, è una patrimoniale in  piena regola, anche se nessuno ha il coraggio di dirlo.

Per chi avesse rimosso il doloroso appuntamento o lo avesse dimenticato, c’è un pro memoria di Valentina Conte su Repubblica, che esordisce così:

“Si fa presto a dire che quest’anno l’Imu sulle prime case non si paga. E non solo per la fastidiosa appendice “mini” di gennaio che obbligherà quasi 13 milioni di italiani a un versamento integrativo. Qui parliamo dei proprietari di prime abitazioni dotate di più di una pertinenza: ovvero cantine, solai, ballatoi, lavatoi. Ma soprattutto — nel 75% dei casi — garage e posti auto coperti o scoperti. La prima pertinenza è considerata parte integrante della prima casa, dunque zero Imu per quest’anno. Dalla seconda in poi, si paga però. E l’aliquota è quella delle seconde case.

“Ben due milioni di italiani dovranno versare l’obolo per quel posto auto in più o la soffitta extra rispetto al garage, pur essendo stati esentati dall’imposta sulla prima abitazione. E saranno in ottima compagnia. Da una parte, i proprietari di seconde case, negozi, capannoni, alberghi. Dall’altra, chi deve saldare la tariffa rifiuti che da quest’anno già incorpora una parte “servizi”: tutti, affittuari compresi.

Anche se 12 milioni di pertinenze di prima casa sono esentate dall’imposta nel 2013, due milioni, avverte Valentina Conte, non lo sono e

“in media l’esborso è pari a 96 euro. Il saldo di domani sarà circa la metà (sottratto l’acconto di giugno): 53 euro, calcola l’ufficio studi della Uil, tenuto conto che molti Comuni hanno ritoccato l’aliquota Imu sulle seconde case. Aliquota schizzata, in molti casi. L’80% dei proprietari di seconde abitazioni — circa 13 milioni — salderà l’Imu con un’aliquota più alta di quella standard (7,6 per mille). Già 877 Comuni sono al massimo (10,6 per mille). Mentre la Tares è aumentata, da un anno all’altro, addirittura del 35%: da 225 euro a 305 euro in media. Un lunedì nero”.

Sul Sole 24 OreLuca De Stefani aggiunge altri dettagli e ricorda che

“va pagata l’Imu per la casa in comodato al familiare, a meno che l’esenzione non sia prevista dal Comune. Non pagherà la seconda rata Imu, invece, l’ex coniuge assegnatario dell’abitazione dell’altro, neppure se ha spostato la residenza altrove. Infine, non spetta l’esenzione per la seconda rata, a differenza della prima, per i terreni agricoli non di proprietà di coltivatori diretti o Iap”.

Ai fini Imu, precisa Luca De Stefani, non è considerata abitazione principale quella utilizzata interamente da terzi, indipendentemente dal fatto che siano parenti e/o vi sia un regolare contratto di comodato (uso gratuito).

C’è una eccezione, la seconda rata Imu 2013 soltanto e a una condizione, che ci sia una delibera del Comune in cui si trova la casa. Solo in questo caso, i Comuni potevano equiparare all’abitazione principale le unità immobiliari, concesse in comodato a parenti in linea retta entro il primo grado (il genitore e il figlio), che le utilizzano come abitazione principale (vi devono risiedere e dimorare).

Ma solo se c’è la delibera e solo per questa volta: non valeva per la prima rata del 2013 e non varrà per l’Imu dal 2014 in poi.

Comodato, attenzione, non vuole dire usufrutto. In questo caso

“le cose cambiano”.

L’usufruttuario si paga le sue Imu e gode anche di tutte le agevolazioni per l’abitazione principale, compresa l’esenzione per il 2013, salvo conguaglio al 31 gennaio 2014.

Avverte ancora Luca De Stefani:

“Va prestata attenzione alle case coniugali assegnate all’ex coniuge dal provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, per le quali il soggetto passivo non è mai l’effettivo proprietario ma l’assegnatario, anche se non è proprietario della ex casa coniugale. L’assegnazione, infatti, si intende in ogni caso effettuata a titolo di diritto di abitazione a quest’ultimo, a prescindere dalla sua quota di proprietà. Il coniuge assegnatario poteva essere esonerato dal pagamento della prima rata Imu 2013 solo se rispettava le condizioni di residenza e di dimora dell’abitazione principale. Per la seconda rata, invece, l’esenzione Imu scatta per queste unità indipendentemente dal possesso dei requisiti di legge dell’abitazione principale”.