Assago, Tuna… Quei comuni dove “rinunciare all’Imu è possibile”

ROMA – Gli 8.700 abitanti di Assago, in provincia di Milano, non pa­gheranno l’Imu sulla prima casa. “I miei cittadini- spie­ga il sindaco Graziano Musella al Giornale – non rice­veranno nemmeno il bollettino a casa. Niente di niente. Volevamo dare un segnale politico e ci siamo riusciti”. “Non è stata un’im­presa facile, perché l’Imu ci assicu­rerebbe circa 800mila euro di getti­to, ma ne faremo a meno. I cittadi­ni, già tartassati, vanno aiutati e il dovere di chi amministra è cerca­re soluzioni alternative”.

Ma come fare? Quali sono le “soluzioni alternative”? Musella parla di “razionalizzazione delle spese”. “Abbiamo deciso di ta­gliare le sponsorizzazioni sporti­ve e poi ritoccheremo altre voci di bilancio, ma garantiremo tutti i servizi offerti dal Comune”. Insomma tagliare per non far spendere i cittadini. “Rinunciare all’Imu è possibile”, titola il Giornale, e in effetti ci sono alcuni Comuni che l’hanno fatta, ma ovviamente cercare di estendere questo tipo di ragionamento a città come Roma, Milano, Bologna, Genova, Torino, Napoli, Bari, dove il gettito annuale è tra i 500 e gli 800 euro per ogni prima casa, è tutt’altra cosa.

Ma tornando ai piccoli centri, l’Imu è sta­ta cancellata sul nascere an­che in due comuni della Sardegna profonda. Si tratta di Tula e la confinante Erula. Duemilacinquecento per­sone che l’hanno scampata perché i due paesi di­spongono del parco eolico. “La mia -chiarisce subito il primo cittadi­no Andrea Becca- non è una batta­glia ideologica come quella della Lega. Io mi sento semplicemente un buon padre di famiglia, eletto con una lista civica che più civica non si può, e mi sono giocato il jol­ly di questa terra: le pale”. Che garantiscono 400mila euro l’anno. “Dunque, posso permettermi di non far pagare l’Imu che vale circa 30mila euro, un centesimo del bi­lancio”.

Gestione cookie