Costruttori, dimore storiche e fondazioni bancarie: i mezzi salvati dall’Imu

ROMA – I mezzi salvati dall’Imu: costruttori, fondazioni bancarie, enti ecclesiastici, partiti, sindacati e proprietari di dimore storiche dovranno pagare l’Imposta unica sugli immobili solo a metà, o a partire dall’anno prossimo.

Costruttori: saranno esentati dall’Imu per gli appartamenti non venduti fino al terzo anno dalla fine dei lavori. In questo modo allo Stato non arriveranno 35 milioni. Esentato per i primi due anni anche chi acquista una casa sotto i 200mila euro. Secondo quanto scrive il Fatto Quotidiano, potrebbe non pagare neppure l’Iva e l’imposta di registro. In questo caso il mancato gettito allo Stato sarà di circa 150 milioni.

Fondazioni bancarie: considerate dal fisco e dal governo italiano come “istituzioni no profit”, le fondazioni bancarie non pagheranno l’Imu sui loro 1.500 immobili e 712 terreni. La mancata Imu da parte delle 88 fondazioni ammonterà ad un valore tra i 5 e i 10 milioni.

Enti ecclesiastici: potranno approfittare ancora di un anno di elusione dall’Imu. Dal gennaio del 2013, infatti, i luoghi di culto e di attività non a scopo di lucro continueranno a non pagare l’Imu, ma tutti gli altri, compresi gli edifici ecclesiastici con scopi di lucro come bed and breakfast e simili dovranno pagare. Si tratta dei luoghi prima esentati in quanto vi si svolgevano attività “non esclusivamente commerciali”. Così bastava che un albergo ospitasse una chiesetta per usufruire dell’esenzione. Si stima che nelle casse dello Stato arriveranno tra i 100 e 700 milioni.

Partiti e sindacati: come per gli edifici ecclesiastici, dall’anno prossimo pagheranno l’Imu se nelle sedi si svolge un’attività commerciale anche solo in parte. Niente Imu se non si svolge attività commerciale. Per quanto riguarda i sindacati, i Caf e gli uffici che ospitano attività di formazione a pagamento potrebbero pagare

Dimore storiche: i proprietari di questi edifici (che spesso sono banche o società immobiliari) avranno lo sconto del 50%. Secondo l’Associazione dimore storiche italiane sono 5mila i proprietari di 17mila dimore storiche. Alcuni di questi edifici sono affittati a firme del lusso, che pagano affitti alti. Da questa esenzione allo Stato non arriveranno circa 23 milioni ‘anno.

 

 

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