In 5 anni boom di debiti per le famiglie

ROMA – La crisi ha cambiato le consuetudini delle famiglie italiane, che per far fronte alle difficoltà si ritrovano ad essere sempre più cicale e meno formiche. Dal 2006 al 2010, il quinquennio nero dell'economia, i debiti sono schizzati in alto e i risparmi hanno messo a segno un vero e proprio tonfo.

A dare le cifre sulla trasformazione dei bilanci famigliari è l'Adusbef che, elaborando dati della Banca d'Italia, calcola che le passivita' sono cresciute del 55% (passando da 595,6 a 923,3 miliardi di euro) e contemporaneamente le risorse messe da parte si sono quasi dimezzate, segnando una discesa del 49% (da 60 a 30,6 miliardi).

Spesso la causa delle difficoltà sta nell'acquisto dell'abitazione. Infatti, lo studio spiega come il peso della passività sulle spalle delle famiglie risente ''dell'impennata dei debiti a medio e lungo termine'', che sono cresciute nei cinque anni di oltre la metà (da 425,6 a 643,4 miliardi di euro). E una buona parte deriva dai mutui per la casa.

Ma in tempo di crisi diventa più difficile rispettare le scadende delle rate, ecco che l'associazione a tutela del consumatore sottolinea come dal 2006 al 2010 sia ''notevolmente'' aumentato il numero delle famiglie in difficolta' nell'onorare i propri impegni. Complessivamente le sofferenza sono salite del 46,9%.

Sempre a doppia cifra è anche il tonfo dei risparmi, che diventa ancora peggiore se si fa riferimento all'arco temporale che va dal 2002 al 2010 (-67,75%). Ma anche solo guardando al 2010 la discesa e stata del 26,6% rispetto al 2009. Insomma fanno notare il presidente Adusbef, Elio Lannutti, e il segretario dell'associazione, Mauro Novelli, che hanno curato lo studio, ''il risparmio privato declina velocemente al perdurare della crisi finanziaria internazionale e – aggiungono – un numero sempre maggiore di famiglie in difficolta' vede chiudersi il canale bancario e deve far ricorso alle finanziarie, a tassi crescenti''. Il confronto con gli altri Paesi vede comunque ancora l'Italia in una posizione di vantaggio, nello studio si legge come ''pur cresciuti dal 2004, i nostri debiti privati del 2010 superano appena il 60% del reddito disponibile'', mentre le famiglie francesi si avvicinerebbero all'80%, le tedesche al 90%, la Spagna si avvicina al 110 % e ancora peggio fanno i Paesi anglosassoni.

Ma, l'Adusbef esprime comunque preoccupazioni per il futuro: ''Non sappiamo per quanto durera' ancora questa situazione. Certamente le finanze familiari, che rappresentano l'unico nostro baluardo finanziario, stanno velocemente dando fondo sia ai risparmi accantonati per far fronte a situazioni di criticità, sia al merito di credito conquistato in decenni di corretta ed accorta gestione economica''.

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