È sempre di più l’arretrato di crediti fiscali non incassati. Ha superato 1200 miliardi di euro il cosiddetto “magazzino della riscossione”, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate al 31 dicembre del 2023.
In arretrato col Fisco un italiano su tre
La maggior parte è “irrecuperabile”, ha riconosciuto il direttore Ernesto Maria Ruffini, all’evento ‘Telefisco 2024’ del Sole 24 ore. Solo 101,7 miliardi, meno di un decimo dell’importo, sarebbe effettivamente possibile da riscuotere. Il resto dei 163 milioni di cartelle e avvisi è ritenuto fuori portata.
Crediti irrecuperabili: morti, nullatenenti, imprese fallite…
Più in dettaglio, il 40% dei crediti in magazzino, 483 miliardi, appare irrecuperabile perché è intestato a persone morte, a nullatenenti o imprese chiuse o fallite. Un altro 42% dei crediti, circa 502 miliardi, riguarda soggetti verso i quali l’agenzia ha già svolto attività di riscossione senza risultati e per circa 100 miliardi l’azione è stata sospesa da provvedimenti giudiziari o altri interventi.
Un discorso a parte sono poi i pagamenti rateali, che rappresentano oltre il 50% degli incassi dell’agenzia di riscossione e sono uno strumento definito da Ruffini “assolutamente utile perché concede una dilazione ai contribuenti che possono riuscire a rimettersi in regola e rientrare nei binari di regolarità dei pagamenti”.
18,9 milioni di italiani, 3,5 milioni di imprese
I piani di rateizzazione riguardano 18,8 miliardi di crediti nel magazzino che dovrebbero, nel tempo, se tutto va a buon fine, arrivare nelle casse dello Stato. Queste stime sui crediti fiscali vanno ancora aggiornate con i risultati dell’ultima rottamazione, ma danno comunque un’idea della mole dell’arretrato.
I crediti fanno capo a 18,9 milioni di persone fisiche, quasi un italiano su tre, e a 3 milioni e mezzo di società, fondazioni ed enti.