Economia

In Italia 71 miliardari, il 5% delle famiglie più ricche ha il 47% della ricchezza nazionale

Nel 2024 la ricchezza dei miliardari italiani è aumentata di 61,1 miliardi di euro, al ritmo di 166 milioni al giorno. Il valoro complessivo raggiunto è di  272,5 miliardi. Questa ricchezza, qui il problema, è però detenuta soltanto da 71 individui. E tutto ciò a fronte di un “quadro di grande preoccupazione” per la povertà assoluta, che nel 2023 era rimasta stabile rispetto all’anno precedente ma vedeva oltre 2,2 milioni di famiglie, per un totale di 5,7 milioni di persone, vivere in condizioni di povertà assoluta.

Questo il quadro tratteggiato da Oxfam nel suo rapporto “Diseguaglianza: povertà ingiusta e ricchezza immeritata” pubblicato in occasione del Forum economico mondiale di Davos, che dà conto di un’accelerazione, a livello mondiale, del gap fra le ricchezze dei miliardari e i poveri. Secondo il rapporto infatti in Italia il 5% delle famiglie più ricche possiede il 47,7% della ricchezza nazionale.

Il Movimento 5 Stelle: “Il divario figlio delle poltiche del governo Meloni”

“Quanto rilevato da Oxfam nel suo ultimo rapporto è sconcertante. – scrivono in una nota i capigruppo del M5S nelle commissioni Lavoro di Camera e Senato Valentina Barzotti e Orfeo Mazzella -. Il divario crescente tra i ricchissimi e i poverissimi in Italia è figlio delle politiche profondamente sbagliate portate avanti dal Governo Meloni. Così, mentre 71 miliardari accumulano ricchezze da capogiro, con un aumento di 61,1 miliardi di euro in un solo anno, 5,7 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta. Una situazione inaccettabile, un insulto alla dignità umana. Il fallimento delle misure con cui l’esecutivo ha sostituto il Reddito di cittadinanza è sotto gli occhi di tutti: quasi il 50% delle famiglie è rimasto privo di sostegno proprio nel momento di maggior bisogno. È intollerabile che la ricchezza di pochi venga costruita sulle spalle di tanti: serve un cambiamento radicale e continueremo a batterci per questo”.

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Gianluca Pace