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Novità per chi vuole andare in pensione a 64 anni dopo l'ultima legge di Bilancio – blitzquotidiano.it
Le novità normative permettono, ad alcune condizioni, di andare in pensione a 64 anni, ecco quali requisiti sono necessari.
La manovra di Bilancio 2025 è in vigore e ha introdotto significative novità su un fronte delicato come quello pensionistico. Una tra queste è la misura che consente di andare in pensione prima rispetto al passato. Il ritocco apportato in sede di legge finanziaria ha ampliato le possibilità di uscire più rapidamente dal mondo del lavoro.
Il futuro delineato dall’ultima legge di Bilancio comincia a prendere forma. La novità prevede una specie di integrazione o di fusione tra previdenza obbligatoria – vale a dire i contributi da versare all’INPS – e previdenza integrativa ovvero i fondi per la pensione complementare. Oggi in pochi conoscono queste novità che però sono fondamentali. Ecco come andare in pensione a 64 anni.
Pensione a 64 anni, come andarci dopo la manovra di Bilancio 2025
Una delle maggiori novità dell’ultima legge di Bilancio è indubbiamente l’estensione alla previdenza complementare delle pensioni anticipate contributive. Questa misura si rivolge a chi è non ha contributi versati al 31 dicembre 1994 e che, rientrando a pieno titolo nel sistema contributivo, può andare in pensione a 64 anni di età. Infatti la misura prevede come soglia anagrafica di base 64 anni di età e un minimo di 20 anni di contributi versati.
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In più bisogna che la pensione sia inferiore a tre volte il valore dell’assegno sociale in vigore nell’anno di uscita dal lavoro. Chi non giunge a un trattamento di circa 1.616 euro mensili (l’assegno sociale si attesta a circa 538 euro al mese) non può andare in pensione a 64 anni anche se soddisfa tutti gli altri requisiti.
Le donne possono godere di un trattamento più favorevole relativo ai figli avuti. A chi ha avuto un figlio basterà raggiungere 2,8 volte l’assegno sociale per aggirare l’ostacolo dell’importo minimo della pensione, mentre con due figli il limite si abbassa ancora (a 2,6 volte). Sempre le donne hanno anche un altro vantaggio con la pensione anticipata contributiva: la possibilità di uscire fino a 62 anni e 8 mesi.
Lo sconto sull’età pensionabile è un altro frutto della manovra di Bilancio che ha alzato a 16 mesi lo “sconto” massimo per le madri che hanno avuto 4 o più figli (in precedenza il massimo ammontava a 12 mesi, con 3 o più figli). Anche per le donne rimane però il limite minimo di pensione da raggiungere. Inoltre chi vuole andare in pensione a 64 anni adesso può fare leva anche sui soldi maturati con la previdenza integrativa.
In altre parole il lavoratore che ha maturato una pensione INPS da 1.500 euro mensili e una pensione integrativa (privata) da 116 euro al mese può andare in pensione. Questo perché la somma gli permette di raggiungere l’importo totale pari a tre volte l’assegno sociale. Attenzione però agli anni di contribuzione. Per andare in pensione a 64 anni con i fondi integrativi 20 anni di versamenti all’INPS non sono sufficienti: serviranno almeno 25 anni di contributi.