Inchiesta Trani, il pm: “S&P mirava a destabilizzare l’Italia”

Pubblicato il 31 Maggio 2012 - 18:00 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 31 MAG – Nell’avviso di conclusione dell’inchiesta di Trani sulle agenzie di rating, il pm contesta a S&P l’aver posto in essere ”una serie di artifici concretamente idonei a provocare” tra l’altro ”una destabilizzazione dell’immagine, prestigio e affidamento creditizio dell’Italia sui mercati finanziari”.

Tra le contestazioni che il pm di Trani ha consegnato alle parti si legge che l’utilizzo in fase di elaborazione dei rating dell’Ialia ad ”analisti (non identificati) inesperti e incompetenti” e comunicazioni ai mercati fatti ”in maniera ‘tempestiva, bensì in maniera ‘selettiva e mirata’ in relazione ai momento di maggiore criticita’ della situazione politica economica italiana”. Si contesta all’agenzia di rating l’aggravante di ”aver cagionato alla Repubblica Italiana un danno patrimoniale di rilevantissima gravita’ ”. Il pm Michele Ruggiero contesta, inoltre, l’ulteriore aggravante di fatti ”di rilevante offensività” a danno dell’Italia.

Oltre alla destabilizzazione dell’Italia, il documento del Pm di Trani individua nell’obiettivo degli ‘artifici’ dell’agenzia di rating anche ”una sensibile alternazione del valore dei titoli di Stato italiano, segnatamente un loro deprezzamento” e ”un indebolimento della moneta italiana ed europea ‘Euro”’.    I cinque indagati dell’inchiesta sono il presidente di Standard & Poor’s Financial Service Deven Sharma; il Managing Director del Rating di Londra Yann Le Pallec; Eileen Zhang (di S&P Europe); Frankiln Crawford Gill e  Moritz Kraemer della direzione europea del rating sui debiti sovrani.

L’ipotesi di accusa contenuta nell’atto di e’ ”manipolazione del mercato continuata e pluriaggravata”. Secondo il Pm di Trani i cinque, in posizione apicale dell’agenzia, ”attraverso descritti artifici, a carattere informativo – costituenti condotte solo in apparenza lecite, ma effettivamente illecite per come combinate fra loro, con modalita’ e tempi accuratamente pianificati – fornivano intenzionalmente ai mercati finanziari, quindi agli investitori, un’informazione tendenziosa e distorta (come tale anche ”falsata”) in merito all’affidabilita’ creditizia italiana ed alle iniziative di risanamento e rilancio economico adottate dal Governo italiano, per modo di disincentivare l’acquisto di titoli del debito pubblico italiano e deprezzarne, cosi’, il valore”.

Nell’avviso di chiusura indagini, il pm Ruggiero ricostruisce i fatti, attraverso quattro diverse date, contestualizzando i report dell’agenzia e gli effetti avuti sul mercato. E contesta le aggravanti: la ”rilevante offensivita’ giacche’ commessi in danno dello Stato sovrano italiano” e l’ aver  ”cagionato alla Repubblica Italiana un danno patrimoniale di rilevantissima gravita”.    Si tratta di ”fatti-reato – e’ scritto nell’atto del magistrato – commessi interamente all’estero (Londra- Francoforte) tra il maggio 2011 e il gennaio 2012” per il quale il magistrato, che per prima apri’ indagine su esposto delle associazioni di consumatori Adusbef e Federconsumatori, spiega, codice alla mano, la competenza del Tribunale di Trani.