ROMA – La produzione industriale a marzo 2013 cala dello 0,8% rispetto a febbraio 2013, e del 5,2% rispetto a marzo 2012. Se il calo era previsto, secondo le stime dell’Istat, a preoccupare è la sua entità. Si tratta del 19esimo calo consecutivo e guardando il dato grezzo la caduta annua della produzione industriale arriva al 9,5%.
La produzione industriale chiude così in negativo il primo trimestre del 2013, scendendo dello 0,4% a livello congiunturale e del 4,2% su base annua (dato corretto per effetti di calendario).
La contrazione della produzione industriale a marzo non è quindi una novità, ma supera le previsioni, con la maggior parte degli analisti che aveva stimato una flessione meno accentuata. Il dato non conforta, portando il primo trimestre in calo dello 0,4% in termini congiunturali (-4,2% a livello annuo). Un ribasso che di sicuro si farà sentire sulla stima del prodotto interno lordo di gennaio-marzo, che l’Istat pubblicherà il 15 maggio.
Tornando a marzo, la produzione segna una crescita annua solo per il comparto dell’energia (+2,2%); significative diminuzioni si rilevano, invece, per i raggruppamenti dei beni strumentali (-8,0%), dei beni intermedi (-6,5%) e dei beni di consumo (-4,5%). Nel dettaglio, i settori in crescita sono quelli della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+6,3%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,4%) e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+1,8%). Il comparto che, in termini tendenziali, registra in marzo la contrazione più forte è quello dell’attività estrattiva (-16,0%).