Inflazione record per gli alimentari: “250 euro in più in un anno per la spesa”

ROMA – A maggio, considerando il settore dei beni, i prezzi degli alimentari, aumentano rispetto ad aprile dello 0,7%, evidenziando una forte accelerazione del tasso annuo, che sale al 2,9% (dal 2,2% del mese precedente). Si tratta del livello più alto dal marzo del 2009, ovvero da oltre due anni. Lo rileva l’Istat.

Anche a maggio il carrello della spesa ha registrato un aumento di prezzi superiore alla media. Per il raggruppamento dei prodotti acquistati con maggiore frequenza (dal cibo ai carburanti) la crescita è stata del 3,5% su base annua, contro un tasso di inflazione al 2,6%.

Così l’indice dei prezzi della lista dei beni che rientrano nella spesa quotidiana ha segnato una netta accelerazione a confronto con aprile (quando era stato pari al +3,3%), segnando il rialzo maggiore dall’ottobre del 2008. Lo comunica l’Istat, aggiungendo che l’aumento su base mensile è dello 0,4%.

Il Codacons esprime preoccupazione per ”un’inflazione che non scende”. Commentando i dati dell’Istat l’associazione a tutela del consumatore si dice allarmata sopratutto per ”l’incremento record registrato dai prodotti ad alta frequenza di acquisto” e per ”l’impennata dei prezzi alimentari”. Secondo il Codacons, infatti, ”le famiglie italiane nel 2011 dovranno pagare 250 euro in più rispetto al 2010, per il solo acquisto di cibo. Una vera e propria stangata”.

L’organizzazione sottolinea che ”il costo della vita aumenta sempre più ed è ormai a livelli insostenibili per più di un terzo della popolazione”. Ecco che il Codacons, in una nota, invita ”il Governo deve intervenire per calmierare i prezzi, non solo perche’ l’inflazione è una tassa invisibile a carico dei piu’ poveri, ma anche perché, in assenza di misure sul piano della politica fiscale, la Bce non potra’ che alzare il tasso di riferimento, con pessime conseguenze sull’onore del debito pubblico italiano”.

Il livello d’inflazione registrato a maggio (+2,6%), ed oggi confermato dall’Istat, è per Federconsumatori e Adusbef un ”dato gravissimo”. In particolare, aggiungono in una nota, ”ci preoccupa la crescita dei prezzi del cosiddetto ‘carrello della spesa’, ovvero dei prodotti acquistati con maggiore frequenza, cresciuti addirittura del +3,5%”. Un rialzo, spiegano le due associazioni, è ”francamente inspiegabile a fronte del crollo dei consumi nel settore alimentare, stimato del -3,6%”.

Ai rincari, evidenziano, ”contribuisce in maniera determinante anche il continuo aumento dei carburanti, che pesa sulle tasche dei cittadini non solo in maniera diretta (per i pieni di carburante), ma anche in maniera indiretta (per il costo del trasporto su gomma dei beni di largo consumo)”. Secondo Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti rispettivamente di Federconsumatori e Adusbef ”di fronte a questo andamento è ora di prendere provvedimenti più adeguati e responsabili, perché i cittadini rivendicano a gran voce risposte concrete”.

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