Inps, sui bonus (e altro) deve rimediare ai danni dei social

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Inps, sui bonus (e altro) deve rimediare ai danni dei social (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Inps, sui bonus (e altro) deve rimediare ai danni dei social. Già, proprio loro, i benedetti e amatissimi social network attraverso i quali e sui quali la stragrande maggioranza delle persone cercano le informazioni. E cosa fanno i social, o meglio cosa fanno quelli che operano e infilano informazioni sulle piattaforme dei social network? Riassumono, semplificano…arronzano. Arronzano fino a darti istruzioni di fatto sbagliate e monche per l’accesso e uso dei bonus fiscali.

Lo si apprende ascoltando una mattina di ottobre Radio 24 (tra l’altro il giorno del 18° compleanno dell’emittente, auguri). Lo si apprende ascoltando dalla voce di dirigente dell’Inps stesso il racconto di come l’istituto abbia dovuto controllare le centinaia e più di pagine di informazione soltanto sui bonus che si trovano in bella e privilegiata posizione appunto sui social network. Visionare, controllare, trovare un sacco ma proprio un sacco di inesattezze, approssimazioni, non di rado autentici errori. E quindi Inps è passato a vidimare le pagine che informano davvero e negare la vidimazione a quelle che fanno finta di farlo. E quindi fanno danno all’utente.

Il danno di una mezza, affrettata, arronzata, monca, incompetente e non di rado gonfiata informazione sui bonus famiglia e sui bonus bebè. Perché i social infliggono danno è chiaro: informano male, storto e incompleto. Ma perché lo fanno?

Per obbedienza totale e sempre più spesso inconsulta alla prima regola e comandamento di ogni social network: attirare contatti, farsi impollinare di click e visite. Quindi se su un social devi far viaggiare informazioni su chi ha diritto ad un bonus e chi no, quale bonus è in vigore e fino a quando, quanto vale un bonus, se come i bonus si possono sommare oppure no…non è importante che chi posta sul social sappia davvero e fino in fondo come stanno le cose dei bonus. E’ molto più importante produrre un testo corto, facile, di facile accesso e facilissima lettura. Qualcosa che attragga insomma, poche righe sparate è l’ideale. Se poi sono poche righe sbagliate, poco male.

Questa tecnica, questo fare vengono premiati dagli utenti dei social network. La fatica della lettura di un testo informativo viene dalla gente fuggita ed elusa. Anche se è fatica minima. Alla lettura di istruzioni appena complesse la gran parte delle persone preferisce leggere e affidarsi al testo più semplice e corto che c’è. E a quello più sparato che c’è (le due cose spesso viaggiano a braccetto).

Il mi pare…dicono…quasi quasi…ho sentito…trasformati in “informazione” sui social network diventano ciò cui la gente crede e si affida. Quindi la gente crede e confida che per i bonus sì, bonus no famiglia e bebè si faccia o non si faccia secondo il mi pare…quasi quasi…ho sentito…dicono…E’ questo il danno che fanno i social. Sui bonus Inps racconta di essersi preso al briga e la fatica di provare a correggere e a limitare il danno. Quello sui bonus…magari ci fosse danno informativo solo sui bonus Inps.

 

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