ROMA – Allarme squilibrio nel sistema pensionistico: il disavanzo dell’Inps sale ad oltre 10 miliardi. Il monito arriva dal Civ, Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’ente pensionistico, che ha approvato il bilancio di previsione per il 2013. Il patrimonio dell’Inps si assottiglia e il disavanzo cresce di 2,8 miliardi rispetto al 2012. L’invito è a monitorare tutti i fondi dell’Ente che presentano una situazione economica negativa.
Tra i principali risultati, 10.721 milioni di euro il disavanzo finanziario di competenza, con un incremento di 2.762 milioni di euro rispetto al disavanzo di 7.959 milioni delle previsioni aggiornate 2012. Sul dato pesa il rosso dell’ex Inpdap.
Il bilancio di previsione è stato approvato con due voti contrari della delegazione Uil. Viene ora trasmesso ai ministeri vigilanti ai sensi di legge. I risultati, si legge in una nota dello stesso Istituto, sono stati determinati sulla base della nota di aggiornamento al Def 2012 e della legislazione vigente alla data del 30 settembre 2012. Il disavanzo economico di esercizio è indicato in 9.714 milioni di euro, con un incremento di 739 milioni rispetto al disavanzo economico previsto per il 2012 (8.975 milioni). Per effetto di questo, il patrimonio netto dell’Inps al 31 dicembre 2013 è previsto scendere a 15.416 milioni di euro.
Inoltre, si prevedono 303.077 milioni di euro di prestazioni istituzionali, con un incremento di 6.672 milioni (+2,3%) rispetto ai 296.405 milioni previsti per il 2012. In particolare la spesa per prestazioni pensionistiche è risultata pari a 265.877 milioni di euro (261.333 milioni nel 2012), con un incremento di 4.544 milioni di euro (+1,7%).
Nella sua relazione il Civ ha ribadito la necessità di sottoporre ad un attento monitoraggio tutti i Fondi o Gestioni amministrati dall’Inps che presentano consistenti disavanzi economici con effetti negativi sul saldo generale del bilancio dell’Istituto. Altresì necessario sarà aggiornare al più presto i bilanci tecnici con i quali valutare la futura evoluzione dei Fondi o Gestioni amministrati dall’Inps, nonché la sostenibilità dell’intero sistema.
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