Inps, rivalutazione pensioni tra il 2019 e il 2021: i criteri di ricalcolo
Pubblicato il 25 Marzo 2019 - 05:32| Aggiornato il 25 Agosto 2019 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – La legge di bilancio 2019 ha introdotto un nuovo meccanismo di rivalutazione automatica delle pensioni per il triennio 2019-2021, che ha interessato in particolare i trattamenti pensionistici di importo complessivo lordo superiore a tre volte il trattamento minimo.
L’importo complessivo lordo è la somma di tutte le pensioni di cui un soggetto è titolare, erogate sia dall’Inps che dagli altri Enti presenti nel Casellario centrale, assoggettabili al regime della perequazione cumulata.
L’introduzione del nuovo meccanismo di rivalutazione ha comportato il ricalcolo delle pensioni che, in occasione del consueto rinnovo generalizzato, erano state inizialmente rivalutate secondo i criteri previgenti (legge 23 dicembre 2000, n. 388; circolare INPS 27 dicembre 2018, n. 122).
I nuovi criteri di ricalcolo, illustrati nella circolare Inps 22 marzo 2019, n. 44, scaricabile dal sito, sono riportati nella tabella seguente. Le fasce di importo sono costruite in base al valore del trattamento minimo (TM) mensile dell’anno 2018, pari a 507,42 euro.
* Le fasce di garanzia sono applicate quando, calcolando la perequazione con la percentuale della fascia, il risultato ottenuto è inferiore al limite della fascia precedente perequato.