Inps: 520mila sms con richiesta di integrazione della domanda Inps: 520mila sms con richiesta di integrazione della domanda

Inps, 520mila sms: mettetevi in regola o addio reddito di cittadinanza

Inps: 520mila sms con richiesta di integrazione della domanda
Reddito di cittadinanza, avviso ai percettori dall’Inps

ROMA – L’Inps ha inviato venerdì 519.586 sms per avvisare i percettori di Reddito o Pensione di cittadinanza (Rdc/Pdc) che hanno presentato la domanda a marzo che devono integrare la documentazione della richiesta iniziale. Il punto è che l’ente erogatore ha sì rilasciato il nulla osta ma sulla base di informazioni per lo più fornite in autocertificazione e secondo criteri di assegnazione che sono cambiati in corso d’opera.

Ora l’Inps vuole sapere – e l’onere spetta al richiedente – se davvero non possiedi altre proprietà diverse dall’abitazione ufficiale. O che tua madre non sia titolare di vasti patrimoni. Insomma tutti quelle condizioni ostative all’ottenimento del sussidio. Nella sola giornata di venerdì sono arrivate 114.352 integrazioni. L’Inps ricorda che bisogna fare l’integrazione collegandosi al link dedicato (clicca qui). Importante, deve essere inviata entro il 21 ottobre per evitare che la prestazione venga sospesa. A rischio immediato c’è l’assegno di ottobre.

Il modello della domanda è cambiato rispetto a marzo

La prestazione in caso di mancata integrazione resterà sospesa sino all’acquisizione della dichiarazione. L’Inps ricorda che le prime domande di reddito sono state presentate, a partire dal 6 marzo 2019, utilizzando un modello che è stato cambiato, il 2 aprile 2019, a seguito delle modifiche apportate dalla Legge di conversione (L. 26 del 2019) del Decreto Legge istitutivo. La Legge di conversione ha previsto un regime transitorio di salvaguardia delle richieste presentate prima della sua entrata in vigore, stabilendo che il beneficio potesse essere erogato per un periodo non superiore a sei mesi anche in assenza della nuova documentazione richiesta.

Da ottobre bisogna integrare le dichiarazioni di marzo

Le domande presentate a marzo 2019 e accolte – sottolinea l’Inps – sono state conseguentemente poste in pagamento fino a settembre 2019. Da ottobre 2019 occorre però allineare il contenuto delle dichiarazioni rese da chi ha presentato la domanda nel mese di marzo a quello previsto dalla Legge di conversione. Gli interessati sono stati avvertiti di questa possibilità tramite i recapiti sms o e-mail da loro indicati nella domanda.

I nuclei familiari interessati potranno integrare le dichiarazioni di responsabilità presentate in domanda collegandosi al link sopra riportato, per il quale non è richiesto il PIN. Il collegamento alla pagina rimarrà sempre attivo. Solo per le domande aggiornate fino al 21 ottobre, però, sarà possibile l’elaborazione nei tempi utili per la liquidazione della rata di Rdc/Pdc spettante per la mensilità di ottobre. Per chi effettuerà l’aggiornamento dopo il 21 ottobre, la prestazione resterà sospesa sino all’acquisizione della dichiarazione. (fonte Ansa)

 

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