Intesa SanPaolo batte stime nel trimestre di crisi: utile a 527 milioni

MILANO – Intesa SanPaolo archivia il trimestre con un utile che batte le stime degli analisti, conferma la politica dei dividendi prevista dal piano d’impresa varato lo scorso maggio, e in Piazza Affari il titolo torna a correre più degli altri (+3,54% a 1,2 euro), aggiudicandosi la maglia rosa del Ftse Mib. Nell’ultimo trimestre, quindi, il risultato netto è stato di 527 milioni di euro, in miglioramento del 3,3 per cento rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Se si confronta invece al consensus degli analisti, il risultato è ancora migliore, visto che gli esperti prevedevano che l’utile si sarebbe fermato a quota 300 milioni.

Il tutto in un trimestre importante per la banca guidata da Corrado Passera che, avendo giocato in anticipo sul capitale con un aumento da 5 miliardi di euro, adesso si ritrova al sicuro e con dei coefficienti patrimoniali ben al di sopra dei parametri richiesti (Core Tier 1 al 10,2%). Proprio l’Autorità bancaria europea (Eba) aveva riconosciuto alla Ca’ de Sass il requisito di banca solida (Net stable funding ratio) dopo il superamento degli stress test. Per quanto riguarda l’altro big italiano, Unicredit, l’attesa e’ che si sciolga a stretto giro il nodo sui cashes. Domani e’ previsto un direttorio di Bankitalia dal quale dovrebbe arrivare una risposta sulla questione.

Ai piani alti di Piazza Cordusio c’è ampio ottimismo sul fatto che gli strumenti ibridi siano considerati capitale. Quanto al ruolo delle Fondazioni in una ricapitalizzazione, gli enti che sono soci storici dell’istituto guidato da Federico Ghizzoni sono responsabilmente – si fa notare – motivati a sostenere il gruppo. Tornando a Intesa SanPaolo, i conti sono a posto sebbene nel singolo trimestre siano scesi i ricavi (-6,7% a 3,8 miliardi). Guardando i nove mesi, invece, il conto economico ha risentito dei risultati dei trimestri precedenti: a fine settembre, quindi, l’utile e’ sceso del 12,3% a 1,92 miliardi, mentre sono migliorati i ricavi (+1,5%) a 12,52 miliardi. Da segnalare, in particolare, la divisione retail del gruppo, Banca dei Territori, che nel trimestre ha riportato ricavi per 2,33 miliardi (-3,1% sul secondo) e un risultato netto in forte crescita a 96 milioni (+79%). Nei primi nove mesi, invece, i proventi sono stati 7,13 miliardi (-4,5% sul 2010) e l’utile a 405 milioni (-38,2%).

Passera ha comunque fatto notare nel corso della conference call con gli analisti che la ”gestione operativa si conferma solida”, il ”profilo di rischio continua ad essere sotto controllo” e pertanto ha confermato ”la politica di dividendi prevista”. Agli azionisti, quindi, come lo scorso anno, dovrebbe essere riconosciuta una cedola di 0,08 euro per azione. Il consigliere delegato ha poi ricordato che l’esposizione verso il rischio sovrano dell’Italia a fine settembre ammontava a 63,39 miliardi, in linea con i 64,47 miliardi del 30 giugno, mentre e’ sensibilmente scesa quella verso i Paesi Pigs (a 78,62 da 81,13 miliardi di giugno). A tal proposito, il banchiere ha aggiunto che Intesa ”continuera’ ad investire gran parte della liquidita’ in titoli di Stato italiani” e che in questo senso la politica della banca ”non cambia”.

”Ho fiducia nei fondamentali dell’Italia – ha detto -. Non sono particolarmente fiducioso nel modo in cui il Paese e’ gestito ora, ma sono abbastanza fiducioso che potra’ mostrare una gestione migliore in tempi ragionevolmente stretti”.

 

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