Intesa Sanpaolo: protesta bancari “ceduti” sotto la sede di Milano

La sede di Intesa Sanpaolo

Rumorosa e vivace manifestazione di una cinquantina di bancari di Intesa Sanpaolo sotto la sede di Piazza Paolo Ferrari, a Milano, per protestare contro il rischio di essere ‘ceduti’, insieme alla banca depositaria, al colosso americano State Street.

A due passi da Piazzetta Cuccia e dalla Scala, sotto la sede di Intesa Sanpaolo dove si trova la funzione della gestione del personale, i lavoratori hanno issato cartelli e suonato rumorose trombette per un’ora, fino a quando dalla banca è arrivato l’assenso a far salire una delegazione sindacale.

Sui molti cartelli issati si leggevano scritte di protesta contro Intesa del tipo «La mia banca è indifferente…» (che gioca con lo slogan pubblicitario di Intesa «la mia banca è differente»), «Indispensabili per la fusione, come premio l’espulsione», «Oggi precari in Intesa Sanpaolo, domani licenziati in State Street».

Il cartello «Intesa Sanpaolo: dopo la fusione soltanto delusione» testimoniava la presenza di lavoratori venuti da Torino. I dipendenti di Intesa Sanpaolo protestano contro la cessione a State Street, assieme alla banca depositaria, di circa 400 lavoratori. Il trasferimento al colosso americano, affermano, mette a rischio il loro posto di lavoro e dunque chiedono di restare, come da accordi sindacali, all’interno del gruppo guidato da Corrado Passera.

Sulla vicenda della banca depositaria Intesa Sanpaolo è già stata condannata dal Tribunale di Torino per condotta antisindacale. I bancari hanno chiuso in piazza Ferrari un corteo iniziato in via Turati, dove a sede la banca americana State Street, e proseguito lungo via Manzoni.

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