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Intesa Sanpaolo, Salza amaro: “Io sul banco degli imputati senza potermi difendere”

di Emiliano Condò |8 Maggio 2010 9:46

Enrico Salza

Il presidente uscente del Comitato di gestione di Intesa Sanpaolo Enrico Salza si sfoga sui giornali: “Avrei voluto poter illustrare all’azionista il lavoro svolto in questi anni. Non mi piace essere messo sul banco degli accusati senza potermi difendere”.

“Avrei voluto essere trattato diversamente. In questo periodo penso di essermi comportato in modo corretto e spero che almeno questo mi venga riconosciuto”, spiega  Salza in un’intervista al quotidiano La Repubblica, in cui difende la fusione.

“Lo rifarei. Continuo a pensare che fosse l’operazione giusta e, se avessi potuto argomentare, avrei anche spiegato il perché all’azionista. Avrei gradito essere giudicato dai fatti – aggiunge – e non in base alle opinioni”.

In un colloquio con il quotidiano La Stampa invece, Salza si dice “nauseato dal tiremmolla”, ma non mette in discussione la decisione. “Gli organi della banca, soprattutto il consiglio di sorveglianza, vanno rispettati e vanno rispettate le loro decisioni”.

Quanto al nuovo presidente, “manderò subito un biglietto di complimenti e di auguri a Beltratti, perché il mestiere di presidente di una banca è un mestiere complesso. Ma sono sicuro che, grazie ai suoi manager a partire dell’ad Corrado Passera, il gruppo Intesa Sanpaolo saprà sorpassare anche questo momento di turbolenza sui mercati finanziari”.

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