Ipotesi Schengen dell’Euro: patto Germania-Francia-Italia

BRUXELLES – Nella costruzione-lampo della Schengen dell'euro, assieme a Francia e Germania, c'e' anche l'Italia: a confermare i piani segreti di Merkel-Sarkozy, allargati all'Italia, è la ministra francese al Bilancio, Valerie Pecresse, che fa luce sui lavori in corso per un nuovo Patto di Stabilità, da mettere in piedi rapidamente per farlo entrare in vigore ad inizio 2012, con o senza il consenso di tutta l'Eurozona. E quindi un piano che potrebbe di fatto spaccarla. Il primo scambio di vedute sull'idea e' atteso per martedi' sera, quando a Bruxelles si riunira' l'Eurogruppo con l'esordio di Mario Monti da ministro dell'Economia che ricevera' la 'pagella' dell'Italia, ovvero il primo report elaborato da Commissione Ue e Bce dopo la missione a Roma.

''La Germania, la Francia e l'Italia vogliono essere il motore di un'Europa che sia molto piu' integrata, molto piu' solida e con meccanismi di regolamentazione che siano virtuosi, che permettano che nessuno possa chiamarsi fuori dalle regole che sono state fissate'', ha detto Pecresse intervenendo su Canal+. Non sara', per il ministro, ''un patto a tre ma un patto per una nuova governance con veri regolatori e vere sanzioni, che dia veramente fiducia'', quella che oggi manca all'Eurozona e che ha consentito che la crisi toccasse il cuore dell'Europa. ''Con la crisi in Italia si e' raggiunto il cuore della zona Euro'', non a caso fa sapere oggi l'Eliseo, che richiama l'Italia al rispetto degli impegni presi

L'ipotesi di un nuovo patto di Stabilita' a breve e' quindi sempre piu' consistente, e i tre Paesi vorrebbero proporlo gia' al vertice Ue dell'8 dicembre. Scrive oggi il tedesco Welt Am Sonntag, che il cambiamento degli attuali trattati Ue, sui cui insiste la Merkel, richiederebbe troppo tempo e allora i Paesi Europei, sulla base di quanto avanzato da Germania e Francia, potrebbero decidere di adottare fra di loro un nuovo Patto di Stabilita' per rafforzare la disciplina di bilancio, da adottarsi preferibilmente prima del 2012. Nei termini del nuovo accordo, che ricalcherebbe la prima versione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione, ci sarebbero rigide regole sul deficit e il diritto di controllo sui bilanci nazionali.

Inoltre, il nuovo Patto avrebbe anche il vantaggio di ''convincere'' la Bce a rafforzare il suo ruolo 'anti-crisi', spiega il quotidiano che cita un banchiere centrale: ''Se i politici trovano un accordo in una direzione accettabile, la Bce potrebbe intervenire ed aiutare''.

Intanto, mentre domani i vertici della Ue Barroso e Van Rompuy volano in Usa per un incontro con il presidente Barack Obama che vuole essere rassicurato sull'efficacia della risposta europea alla crisi, finora deludente, martedi' e mercoledi' i ministri dell'Eurozona e della Ue si troveranno in agenda altri 'dettagli' che pure devono essere ancora risolti: come rafforzare il fondo salva-Stati Efsf, quando dare la sesta trance di aiuti alla Grecia, che deve ancora sgombrare il campo da tutte le ambiguita' sull'adesione agli impegni Ue.

E poi il dibattito sugli Eurobond, sulla base della proposta della Commissione: secondo fonti francesi, nonostante il no di Berlino, si deve andare avanti perche' e' quello l'obiettivo da raggiungere alla fine di un percorso che passa da una piu' forte integrazione delle politiche di bilancio.

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