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Isee sbagliato: cosa fare?-www.blitzquotidiano.it
Sarebbe meglio non prendere troppo alla leggera la compilazione dell’Isee. Un eventuale errore potrebbe costarti molto caro!
L’Isee è un documento che serve per ottenere aiuti economici e agevolazioni statali, come il bonus bollette, le borse di studio o gli sconti sulle tasse universitarie. Gli italiani ormai non ne possono più fare a meno e sanno che ogni anno a partire da gennaio, è necessario rinnovarlo per essere al passo con le novità.
L’Isee viene calcolato in base ai dati economici e patrimoniali della famiglia dichiarati nella DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica). Di solito è il Caf di fiducia che si occupa della sua compilazione in base ai documenti richiesti e che la famiglia fornisce.
Tuttavia, può capitare di cadere in errore, magari proprio mentre si inseriscono i dati. Quello che i cittadini dovrebbero assolutamente sapere è che se l’Isee risulta sbagliato si rischiano multe salate, la perdita dei benefici ricevuti e, nei casi più gravi, anche conseguenze penali.
Cosa succede con un Isee sbagliato: tutti i dettagli
L’Isee potrebbe essere compilato in maniere sbagliata. Cosa succede in questo caso? Sicuramente non c’è da stare allegri, soprattutto se l’errore comporta l’ottenimento di un beneficio non dovuto. Il motivo? Perché per prima cosa bisogna restituire l’intera somma ricevuta. Se invece il beneficio sarebbe comunque spettato, ma in misura inferiore, bisogna restituire solo la parte eccedente.
![Compilazione Isee](https://www.blitzquotidiano.it/wp-content/uploads/2025/02/Isee-sbagliato___130225-www.blitzquotidiano.it_.jpg)
Ma le conseguenze non finiscono qui. Ci sono sanzioni economiche che vanno da un minimo di 5.164 euro fino a 25.822 euro, con un massimo pari al triplo della somma percepita indebitamente. Se il beneficio ottenuto supera 3.999,96 euro, si rischia anche il carcere da sei mesi a tre anni per indebita percezione di aiuti pubblici.
Ma non tutto è perduto se ci si attiva in tempo. Se si scopre un errore, è fondamentale correggerlo subito per evitare sanzioni attraverso due procedimenti: con il Modello FC3 che permette di aggiungere dati mancanti senza rifare tutto da capo e con la Nuova DSU, ossia una nuova dichiarazione con i dati corretti.
Se l’errore è stato commesso dal CAF o da un intermediario, si può inviare una diffida formale tramite PEC o raccomandata per chiedere la correzione e un eventuale risarcimento. Ma quali sono gli errori più comuni da evitare? Essi sono:
– Omettere conti bancari o immobili posseduti.
– Dichiarare in modo sbagliato il nucleo familiare (ad esempio, non includere un figlio fiscalmente a carico ma non convivente).
– Affidarsi all’ISEE precompilato senza controllare che i dati siano corretti.
– Applicare in modo errato le nuove regole, come quella che prevede l’inclusione dei figli non conviventi nel nucleo familiare se guadagnano meno di 2.840 euro annui.
Per verificare se l’Isee è corretto basta confrontarlo con l’ISEE dell’anno precedente, se ovviamente si è certi che la situazione economica è rimasta uguale. Un altro consiglio è controllare bene tutti i dati prima di inviare la DSU e usare il simulatore INPS online per verificare che il calcolo sia corretto prima della presentazione.