L’inflazione rallenta ad agosto: prezzi al +1.6%

L’inflazione conferma la frenata. Ad agosto i prezzi al consumo in Italia sono scesi al +1,6% dall’1,7% di luglio. Lo comunica l’Istat confermando il dato preliminare. L’istituto di statistica precisa che su base mensile l’inflazione e’ aumentata dello 0,2%. ”Il lieve rallentamento dell’inflazione ad agosto risente, in primo luogo, della flessione congiunturale dei prezzi dei beni energetici”, spiegano i tecnici Istat.

L’inflazione ad agosto è quindi  risultata in rallentamento grazie ad una diminuzione congiunturale dei prezzi relativi al comparto energetico (-0,5% su luglio) che ha portato il tendenziale al +4,2% (in rallentamento dal +5,3% del mese precedente).

In particolare, nel settore regolamentato, fa sapere sempre l’Istat, nonostante il lieve incremento rispetto a luglio (+0,1%), i prezzi sono risultati in calo dello 0,9% rispetto all’agosto del 2009. Nel settore non regolamentato, al contrario, i prezzi si riducono dello 0,8% su base mensile e si accrescono del 7,9% rispetto al 2009. Per quanto riguarda la benzina verde il prezzo è sceso dell’1% su luglio mentre è aumentato del 5,8% su agosto 2009 (+8,9% il tendenziale del mese precedente).

Il prezzo del gasolio è diminuito dello 0,9% su luglio ed e’, invece, aumentato del 9,1% su agosto dello scorso anno (+13,2 il tendenziale del mese precedente).

L’inflazione acquisita per il 2010, ovvero quella che si avrebbe ipotizzando che l’indice rimanga al medesimo livello segnato ad agosto per la restante parte dell’anno, risulta così pari a +1,5%, al netto della componente energetica e degli alimentari freschi, il tasso tendenziale, spiega l’Istat ”si e’ stabilizzato all’1,5%”.

Quanto all’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca), che tiene anche conto delle riduzioni temporanee di prezzo come saldi e promozioni, ad agosto ha registrato una variazione del +1,8% tendenziale e del +0,2% congiunturale.

Guardando ai diversi capitoli di spesa, gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli Trasporti (+3,8%), Altri beni e servizi (+3,3%) ed Istruzione (+2,5%); una variazione nulla si è verificata per il capitolo Ricreazione, spettacoli e cultura.

Su base congiunturale, gli aumenti più significativi sono stati rilevati per le Comunicazioni (+1,2%), Trasporti (+1%) e Bevande alcoliche e tabacchi (+0,3%); variazioni nulle si sono registrate nei capitoli Prodotti alimentari e bevande analcoliche, Abitazione, Acqua, elettricità e combustibili, Mobili, articoli e servizi per la casa, Servizi sanitari e spese per la salute, Istruzione e Servizi ricettivi di ristorazione; una variazione congiunturale negativa si è verificata per Abbigliamento e calzature (-0,1%). Nell’ambito delle 20 citta’ capoluogo di Regione, gli aumenti tendenziali piu’ elevati si sono verificati nelle citta’ di Aosta (+2,7%), Napoli (+2,1%) e Trieste (+2%); le variazioni piu’ moderate hanno riguardato le citta’ di Campobasso e Bari per entrambe +1%), Bologna, Potenza e Reggio Calabria (per tutte e tre +1,1%) e Perugia (+1,2%).

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