ROMA – “La ripresa è più difficile del previsto, si va verso la stagnazione”: la nota mensile dell’Istat è tutt’altro che positiva. A giugno, dice l’Istituto di statistica, il tasso di occupazione è sceso al 12,3% a giugno dal 12,6% di maggio, toccando il minimo da dieci mesi, ma è aumentata la disoccupazione giovanile, pari al 43,7%, in crescita dello 0,6% rispetto a maggio, toccando i massimi dal 1977.
Scrive l’Istat:
“Il recupero della crescita economica si annuncia più difficile di quanto prospettato. I segnali provenienti dalle famiglie e dalle imprese sembrano delineare una fase di sostanziale stagnazione dell’attività economica anche se emergono alcuni segnali positivi sull‘occupazione”.
“L’inflazione potrebbe ulteriormente ridursi ad agosto, prima di una possibile marginale inversione di tendenza in autunno. Le famiglie restano caute nelle decisioni tra consumo e risparmio. Le imprese risentono della debolezza delle condizioni interne di domanda. Ma le spesa in beni capitali potrebbe essere favorita nella seconda metà dell’anno dal miglioramento delle condizioni di liquidità delle imprese e dalle operazioni di rifinanziamento a tasso agevolato annunciate dalla Bce“.
DISOCCUPAZIONE – I disoccupati sono 3 milioni 153 mila a giugno, secondo i dati provvisori dell’Istat. Diminuiscono del 2,4% sul mese precedente con 78 mila persone in meno in cerca di lavoro, ma aumenta dello 0,8% su base annua. A giugno gli occupati aumentano di 50 mila unità e il tasso di occupazione sale al 55,7% (+0,2 punti percentuali su maggio e +0,1 punti sul 2013). L’incremento è ”particolarmente concentrato sulla componente femminile”. In termini congiunturali il tasso di occupazione delle donne sale di 0,2 punti al 46,5%, quella degli uomini di 0,1 punti al 64,9%.
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