Istat: stipendi quasi fermi, disoccupazione in aumento e consumi a picco

Negative le previsioni Istat sull’economia italiana per il 2012-2013. Nella foto Lapresse il ministro dell’Economia Vittorio Grilli.

ROMA – Pil ancora in calo, stipendi quasi fermi, consumi a picco: è il quadro dell’economia italiano tratteggiato nell’ultimo rapporto Istat sulle Prospettive per il 2012-2013.

L’Istituto italiano di statistica prevede nel 2012 una nuova riduzione del prodotto interno lordo, in calo del 2,3%, mentre per il 2013 il calo sarà dello 0,5%. Così la crisi attuale si confermerebbe più lunga di quella del 2008-2009, durata cinque trimestri e quella del 1992-1993, durata sei trimestri.

Continua ad aumentare il numero di senza lavoro: secondo l’Istat nel 2012 il tasso di  disoccupazione salirà al 10,6%, e nel 2013 dovrebbe arrivare addirittura all’11,4%.

Conseguenza naturale, il crollo dei consumi: la spesa degli italiani nel 2012 dovrebbe diminuire, in media, del 3,2%. Spesa in calo, anche se più contenuto, pure nel 2013: -0,7%. Colpa, sottolinea l’Istat, delle “persistenti difficoltà sul mercato del lavoro e della debolezza dei redditi nominali”.

Unica nota positiva arriva dalla domanda estera: se quella interna crolla del 3,6%, quella dei Paesi stranieri aumenterà nel 2912 del 2,8%.

In queste previsioni, chiarisce l’Istat, sono già considerati gli interventi del Disegno di legge di stabilità presentato del Governo, ma non delle modifiche proposte dal parlamento.

 

 

 

 

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