“Italia allo stremo”: l’analisi di Renato Brunetta del rapporto Istat 2014

"Italia allo stremo": l'analisi di Renato Brunetta del rapporto Istat 2014
“Italia allo stremo”: l’analisi di Renato Brunetta del rapporto Istat 2014

ROMA – “Italia allo stremo”: l’analisi di Renato Brunetta del rapporto Istat 2014. Pubblichiamo di seguito un ampio stralcio del contributo di Renato Brunetta sulla attuale situazione economica italiana, alla luce dell’ultimo rapporto Istat che fotografa un Paese invecchiato, senza lavoro, poco istruito nel confronto con gli altri paesi.

Lo scorso 28 maggio l’Istat ha rilasciato il suo Rapporto annuale sulla situazione italiana.  Ne emerge un quadro a tinte fosche, un’Italia ancora in piena crisi economica, con un tasso di disoccupazione crescente e conti pubblici ancora lontani dall’essere risanati.  Il quadro è ancora più drammatico se paragonato a quello di altri paesi europei, nei quali la crisi ha avuto un impatto meno violento e limitato ad un periodo di tempo più breve.
2008-2013: LA GRANDE CRISI EUROPEA. Dallo scoppio della grande crisi finanziaria, nel 2008, le condizioni economiche e di finanza pubblica in Europa si sono grandemente deteriorate.  I governi hanno tentato di reagire attuando politiche di risanamento ma, tuttavia, i livelli di deficit e debito pubblico sono state, nel 2013, molto più altri del 2007.

2008-2013: LA GRANDE CRISI EUROPEA. L’attuabilità e l’efficacia delle politiche anti-cicliche di un paese dipendono dall’equilibrio dei conti pubblici che si riscontrava all’inizio della crisi, ovvero:
– dal livello di deficit pubblico rispetto al Pil;
– dal livello di debito pubblico rispetto al Pil;
– dal livello di pressione fiscale e di spesa pubblica rispetto al Pil.
Una situazione iniziale già gravemente compromessa riduce, evidentemente, gli spazi di intervento per il governo. Detto in altri termini, i paesi che godevano di finanze pubbliche solide hanno potuto maggiormente concentrarsi sull’obiettivo della crescita.

LA SPESA PUBBLICA
La spesa pubblica, in rapporto al Pil, è aumentata in Italia meno della media europea: +3%, rispetto al +3,8%.

 

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