Italia in deflazione: prezzi ai minimi dal 1959. Boom di ordini a industrie

Italia in deflazione: prezzi ai minimi dal 1959. Boom di ordini a industrie
Italia in deflazione: prezzi ai minimi dal 1959. Boom di ordini a industrie

ROMA – L’Italia torna in deflazione. I prezzi toccano il minimo storico, come non accadeva dal 1959, e il carrello della spesa di gennaio 2015 è congelato. I dati Istat rivelano inoltre che con l’euro debole il mese di dicembre 2014 ha visto un boom di ordini per l’industria italiana, soprattutto ordini relativi all’export.

Dopo la variazione nulla di dicembre sulla deflazione, i dati dell’Istat per gennaio 2015 fanno vedere un calo dello 0,6% rispetto a gennaio 2014 e dello 0,4% su base mensile. Un calo come non si osservava ormai dal settembre 1959, quando si toccò il minimo storico. I prezzi dunque sono ai minimi e il carrello della spesa è decisamente congelato, con prezzi fermi su base annua per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona.

A gennaio tutti i capoluoghi di regione e le province autonome sono in deflazione, eccetto Bolzano (+0,3%). Per il resto, su base annua, sono tutti segni meno, dal -1,1% di Firenze al -0,1% di Palermo. Guardando a tutte le grandi città (oltre 150mila abitanti) non se ne salva nessuna, giusto Parma presenta un indice fermo.

Intanto l’euro debole vede un aumento degli ordinativi dell’industria italiana, che a dicembre mettono a segno un deciso rialzo salendo del 4,5% su novembre, con un’impennata all’estero (+8,1%). Non si registrava una crescita così forte sul mercato estero, spiega l’Istat, da settembre del 2009, ovvero da oltre cinque anni.

Passando a guardare l’andamento degli ordini per i diversi comparti, l’Istituto segnala gli incrementi più rilevanti per la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+33,6%), per i mezzi di trasporto (+17,6%) e per la fabbricazione di macchinari (+12,3%). Invece risultano in diminuzione le commesse relative alla fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica(-34,9%) e ai prodotti chimici (-7,3%).

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