Rating Italia: Moody's rinvia esame, Dbrs conferma il BBB Rating Italia: Moody's rinvia esame, Dbrs conferma il BBB

Moody’s rinvia esame per l’Italia, Dbrs conferma rating BBB e taglia outlook negativo

NEW YORK –  Moody’s rinvia l’esame dell’Italia e Dbrs conferma il rating BBB tagliando però l’outlook negativo.

Queste le decisioni delle due agenzie di rating nei confronti del nostro Paese colpito dall’emergenza coronavirus.

Il rating per l’Italia era previsto per l’8 maggio, ma l’agenzia Moody’s in una nota aggiorna il proprio calendario e rimanda le sue valutazioni sia per il Paese che per la Grecia.

Un rinvio con cui Moody’s non tocca il rating Baa3 dell’Italia con outlook stabile.

Dbrs invece come nelle attese si esprime: il giudizio per l’Italia è confermato a BBB (high), ma il trend è rivisto da stabile a negativo.

Una revisione al ribasso legata alla “considerevole incertezza sulle ripercussioni economiche” del coronavirus.

“La pandemia è un test per la resilienza economica italiana”, precisa l’agenzia canadese precisando che le tensioni politiche difficilmente destabilizzeranno il governo nel breve termine ma molto dipenderà dalla Fase 2.

La mancata azione di Moody’s stempera le tensioni.

Il timore era quella per un downgrade con il quale l’Italia sarebbe potuta scivolare in territorio ‘junk’, ovvero spazzatura, con forti implicazioni per l’Eurotower.

In caso di downgrade Francoforte avrebbe potuto trovarsi ‘obbligata’ a rafforzare gli acquisti di titoli di stato emessi da Roma per evitare tensioni sul mercato dei bond con conseguenze a livello europeo.

E per colmare il possibile esodo degli investitori privati, quali fondi pensioni e compagnie assicurative che spesso possono tenere in portafoglio solo bond con rating elevati.

Le regole variano ma di solito chi emette bond ha bisogno di un rating a grado di investimento da parte di due delle tre maggiori agenzie di rating per essere incluso nei portafogli.

Questo può tradursi nel fatto che un rating junk da più di una agenzia di rating possa innescare un’ondata di vendite forzata.

Al momento comunque non è il caso dell’Italia, che si mantiene il grado di investimento per S&P e Fitch, nonostante l’inatteso downgrade deciso da quest’ultima.

Le borse hanno atteso Moody’s senza mostrare particolari segnali di tensione.

Le piazze finanziarie del Vecchio Continente chiudono tutte positive con l’accordo dell’Eurogruppo sul Mes.

Piazza Affari guadagna l’1,13% spinta dalla banche con lo spread in calo a 238.

Banco Bpm sale del 5%, Unicredit e Ubi dell’1,2%.

In rialzo anche Fca e Cnh, che avanzano rispettivamente del 2,2% e del 4%. (Fonte: ANSA)

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