L’economia italiana è meno peggio del temuto, pur con tutte le ombre che la sovrastano. Moody’s, L’agenzia di rating americana, ha confermato il rating creditizio dell’Italia a Baa3, migliorando l’outlook del Paese da “negativo” a “stabile”, citando i suoi significativi punti di forza economici, riferisce Tiziana Fabi su Barrons.
La sentenza di Moodys è un bel sollievo per il Governo, anche se le prove che aspettano Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti nei prossimi mesi sono titaniche.
Tra riforma del patto di stabilità, ratifica del Mes, soluzione sulle gare dei balneari e revisione del Pnrr, non c’è da ridere: nel giro di un mese il governo italiano e i vertici europei devono trovare un’intesa su tutti e quattro questi delicati dossier, protagonisti di rinvii e polemiche anche con gli esecutivi precedenti.
A Bruxelles c’è preoccupazione per il destino di una delle trattative più importanti degli ultimi anni in Europa. Il momento della verità sarà l’8 dicembre, quando a Bruxelles si riuniranno nuovamente i ministri finanziari europei.
La premier Giorgia Meloni e il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti hanno scelto la linea dura, e lo hanno detto pubblicamente: se l’Italia non dovesse trovare convenienti le nuove regole, tanto varrà tenersi il vecchio patto di Maastricht con tutte le sue eccezioni.
“La decisione di modificare l’outlook da negativo a stabile riflette una stabilizzazione delle prospettive per la forza economica del Paese, la salute del suo settore bancario e la dinamica del debito pubblico”.
Inoltre, la decisione di mantenere il rating creditizio dell’Italia al di sopra dello status di spazzatura a Baa3 è sostenuta dai suoi “significativi punti di forza economici, tra cui il robusto settore manifatturiero, l’elevata ricchezza delle famiglie e il basso indebitamento del settore privato”.
Moody’s conferma il giudizio di Fitch e S&P Global Ratings sul rating investment grade dell’Italia, Giorgia Meloni, nota Tiziana Fabi, ha promesso di seguire un percorso di responsabilità di bilancio.
“Ma a settembre, Roma ha alzato le previsioni sul deficit per riflettere un piano per finanziare la promessa elettorale di tagliare le tasse per le famiglie con i redditi più bassi, scatenando una reazione immediata da parte dei mercati. I tassi di indebitamento a dieci anni sono aumentati bruscamente, con il divario tra i tassi italiani e tedeschi – lo “spread” attentamente monitorato – temporaneamente superiore a 210 punti”.
Si prevede che il disavanzo pubblico per il 2023 sarà pari al 5,3% del prodotto interno lordo (PIL), in aumento rispetto al 4,5% precedentemente previsto, e al 4,3% nel 2024.
Un’altra preoccupazione è che l’economia italiana stia rallentando, un effetto a catena della situazione in Germania, il suo principale partner commerciale che dovrebbe cadere in recessione quest’anno.
Giorgetti ha avvertito martedì che potrebbe rivedere al ribasso le sue previsioni di crescita per il 2023, attualmente allo 0,8%, in un contesto di tassi di interesse elevati.
Nell’agosto 2022, dopo la caduta del governo di Mario Draghi a Roma, Moody’s aveva assegnato al rating Baa3 dell’Italia un outlook negativo citando “rischi politici” che impedivano l’attuazione delle riforme strutturali.
L’agenzia aveva avvertito in aprile che l’Italia rischiava di essere relegata nella categoria speculativa, citando “una crescita lenta” e costi di finanziamento del debito “più elevati”, in un contesto di tassi di interesse in aumento.
Nello stesso periodo, anche il colosso bancario statunitense Goldman Sachs ha lanciato l’allarme, consigliando agli investitori di vendere titoli di debito dall’Italia e di concentrarsi invece sulla Spagna.
Tuttavia, la scorsa settimana Fitch ha confermato il rating dell’Italia a BBB, due livelli sopra la spazzatura, evidenziando la “stabilità” della coalizione della Meloni. Anche S&P aveva confermato il rating BBB per l’Italia alla fine di ottobre, avvertendo che “il ritmo di riduzione del debito pubblico rallenterà”.
“Le prospettive economiche cicliche a medio termine continuano ad essere supportate dall’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia (NRRP)”, ha affermato Moody’s nella sua dichiarazione a sostegno della sua decisione di migliorare le proprie prospettive. Ha aggiunto che “i rischi per le forniture energetiche si sono ridotti, in parte grazie alla forte azione politica del governo”.
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