ROMA, 9 MAG – Oscilla fra i 25 e gli 82 miliardi il tesoro nascosto che lo Stato Italiano potrebbe recuperare dalle banche svizzere se arrivera' a sottoscrivere un accordo fiscale con la Confederazione Elvetica simile a quelli sottoscritti da Germania, Austria e Regno Unito. Oggi e' stato fatto il primo passo concreto dopo mesi di incertezze, dubbi normativi, storica ruggine con Berna e la chiusura della vicenda dei lavoratori frontalieri con un ordine di pagamento in favore dell'Italia.
L'apertura dei negoziati e' stata annunciata alla Camera dal Viceministro all'Economia Vittorio Grilli durante il Question Time dopo che via XX settembre aveva diffuso in mattinata una nota: ''Italia e Svizzera concordano un dialogo sulle questioni finanziarie e fiscali anche alla luce dei recenti sviluppi a livello di Unione Europea. Prossimamente il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti avra' un incontro di lavoro con la Presidente della Confederazione Svizzera (nonche' ministro delle finanze ndr) Eveline Widmer-Schlumpf''.
E' il via libera dell'Italia ad un negoziato che da solo potrebbe valere quanto le due ultime manovre. Infatti se si tengono per buone le stime circolate sui capitali italiani anonimi custoditi in Svizzera (da 120 a 200 miliardi di euro), e a questi si applica un prelievo forfait dal 21 al 41% (come previsto dall'accordo con la Germania). L'assegno finale puo' arrivare a 82 miliardi, al quale andra' ad aggiungersi ogni anno l'aliquota sul ''capital gain''.
Il pressing del Parlamento sul Governo per un'apertura pragmatica verso la Svizzera, si e' fatto piu' insistente dallo scorso 17 aprile quando la Commissione Europea ha sciolto le ultime riserve sugli accordi bilaterali di Germania, Austria e Regno Unito definiti ''conformi al diritto comunitario''. Fino a poche settimane fa la riserva del rispetto delle norme europee era stato il maggior ostacolo all'apertura di un negoziato. Oggi Grilli ha svelato che a compromettere il dialogo era anche la pregiudiziale del blocco dei ristorni dei lavoratori frontalieri.
''Sono particolarmente lieto di confermare che questa vertenza si è risolta e che la Svizzera ha oggi effettuato l'ordine di pagamento a favore dell'Italia'' ha annunciato al Parlamento il viceministro. Risolta questa pregiudiziale, ha aggiunto, ''sussistono i presupposti perché il confronto si sviluppi ora verso obiettivi ulteriori''. Ergo finalmente parte il tavolo che si riunira' per la prima volta il 24 maggio.
Quanto al tipo di accordo Grilli ha fatto riferimento alle altre intese bilaterali sulla regolarizzazione dei valori patrimoniali detenuti in Svizzera ''alla luce del dibattito in corso in sede europea''. In particolare la nota di via XX settembre parla di: ''introduzione di un'imposta alla fonte sui futuri redditi da capitale, l'accesso ai mercati finanziari, le black list esistenti, la revisione della Convenzione bilaterale per evitare le doppie imposizioni (anche con riferimento allo scambio di informazioni) e l'accordo relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri''.