Italiani, reddito medio 19.655 euro l’anno. 10 milioni non pagano Irpef

Pubblicato il 22 Marzo 2013 - 20:09| Aggiornato il 2 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Gli italiani guadagnano in media 19.655 euro. E’ il risultato di uno studio del Ministero dell’Economia che ha analizzato le dichiarazioni dei redditi del 2011 da cui emerge anche che il 23% degli italiani, circa 10 milioni di persone, sono nell’area di esenzione e quindi pagano zero di Irpef. Eppure la tassa sulle persone fisiche resta quella che porta maggior gettito nelle casse dello stato, circa il 40% del totale.

Nel complesso il reddito totale degli italiani è leggermente aumentato (+1.5% rispetto al 2010)  passando a 805 miliardi di euro. In lieve crescita anche quello medio, aumentato nello stesso arco di tempo del 2.1%.

La metà dei contribuenti Irpef dichiara al fisco un reddito inferiore ai 15.723 euro lordi, cioè meno di 1.300 euro al mese. E tra loro ci sono 9,7 milioni di cittadini, il 24% di coloro che presentano la dichiarazione dei redditi, che non versano un solo euro di Irpef al fisco. Sono solo 28.000, invece, i Paperoni, con oltre 300.000 euro di reddito. E’ un quadro a tinte forti, vera e propria fotografia di come il Paese si rapporta con il fisco, quello tracciato dalle elaborazioni che il dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia ha fatto sulle dichiarazioni presentate meno di un anno fa, nel 2012. Dai dati emerge una polarizzazione forte tra ricchi e poveri, ma anche la chiara evidenza della scarsa fedeltà fiscale degli italiani.

RICCHI E POVERI: La meta’ dei contribuenti italiani dichiara un reddito inferiore ai 15.723 euro lordi e il 90% ha un reddito complessivo inferiore ai 35.601 euro lordi. Il divario appare evidente da un rapporto: il 5% dei contribuenti piu’ ricchi possiede il 22,9% del reddito complessivo, pari a quello del 55% dei contribuenti piu’ poveri. – I PAPERONI: Sono circa 28.000 i contribuenti che dichiarano in media un reddito maggiore di 300.000 euro lordi l’anno e che sono sottoposti al contributo di solidarieta’ del 3%. Questo ”balzello” sui piu’ ricchi vale 260 milioni di euro, in media 9.000 euro a testa.

ZERO IRPEF PER 9,7 MLN: Gli italiani che pagano l’Irpef sono il 76% del totale di coloro che inviano la propria dichiarazione all’Erario. Pagano in media 4.820 euro di Irpef a testa. Ma ci sono anche 9,7 milioni di contribuenti italiani che – scritto nel linguaggio fiscale – ”hanno imposta netta uguale a zero”. In pratica non pagano l’Irpef o perche’ hanno redditi troppo bassi, o perche’ abbattono l’imponibile con detrazioni e deduzioni.

AUTONOMI BATTONO IMPRENDITORI, MA DIPENDENTI VERSANO DI PIU’: i lavoratori autonomi hanno il reddito medio piu’ elevato (42.280 euro) mentre il reddito medio dei lavoratori dipendenti e’ di 20.020 euro e quello dei pensionati di 15.520 euro. Il reddito medio dichiarato dagli imprenditori e’ invece pari a 18.844 euro: 29.100 euro per le imprese in contabilita’ ordinaria e 17.480 per quelle a contabilita’ semplificata. Ma la maggior parte dell’Irpef e’ versata dal lavoro dipendente (54,5%) e dalle pensioni (il 25,5%) per una percentuale complessiva dell’80%. Il lavoro autonomo contribuisce solo con il 6,7%.

STANGATA TASSE LOCALI: Nel 2012 l’addizionale regionale sull’Irpef ha fruttato 11 miliardi, con un aumento del 27% in un solo anno. L’Irpef comunale 3,4 miliardi (+11%)

CEDOLARE SU AFFITTI: Sono stati circa 483.000 (pari al 2,3% di chi dichiara redditi da fabbricati) i contribuenti che hanno scelto la cedolare secca per dichiarare i redditi d’affitto. L’importo dichiarato – in pratica l’affitto – e’ stato in media di 8.370 euro: in testa la provincia di Bolzano (10.090 euro) seguita dalla Liguria (9.660 euro). Ai minimi Molise (4.060) e Basilicata (4.590 euro).

CASE ALL’ESTERO PER 100.000: Tanti sono infatti i cittadini che hanno pagato la nuova imposta sugli immobili all’estero Ivie, che ha fruttato 21 miliardi di euro. Sono invece 71 mila quelli che hanno dichiarato attivita’ finanziarie fuori dai confini nazionali, per un ammontare di 18,5 miliardi, anche questi tassati con una nuova specifica imposta Ivafe.