Iva al 22%, che cosa aumenta e cosa no

Iva al 22%, che cosa aumenta e cosa no
Iva al 22%, che cosa aumenta e cosa no

ROMA – Iva al 22%, che cosa aumenta e cosa no. Sull’aumento programmato ad ottobre dell’aliquota Iva dal 21% al 22% si gioca una partita politica dagli esiti ancora incerti. Di sicuro c’è che il ministro dell’Economia Saccomanni ha fatto sapere che soldi per scongiurare l’aumento non ce ne sono. Dal 1° ottobre, quindi, dovrebbero partire gli aumenti dei prezzi al consumo che secondo le stime, saranno contenuti a un +0,1% nel 2013, e un +0,3% nel 2014.

Ma non tutti i prodotti soggiaceranno agli effetti dell’aumento. I beni di prima necessità, come il pane e il latte, scontano un’aliquota Iva del 4% che non subisce rincari. Così come i beni d’uso comune, agganciati ad un’aliquota del 10%, anche questa non toccata. Di seguito il dettaglio.

Non aumenta, aliquota 4%, pane e latte. Non subiscono rincari i beni di prima necessità, come appunto pane e latte, riso, pasta e farina, formaggi, olio, burro, patate, frutta. Poi anche libri, giornali, riviste. Occhiali, lenti, strumenti e attrezzature terapeutiche.

Non aumenta, aliquota 10%, cinema e bollette. Non subiscono rincari i beni di consumo tassati al 10%. Fanno parte di questo paniere i biglietti di cinema e teatro, alberghi, pensioni e camping, i biglietti aerei, ferroviari, marittimi e autobus. L’aliquota intermedia si applica anche all’acqua, alla raccolta rifiuti, all’energia elettrica, al gas e alle medicine. Poi ci sono i generi alimentari come le uova, il cioccolato, i salumi, il pesce fresco e la carne, l’acqua minerale, il tè, la birra, le consumazioni al bar, dal caffè al vino.

Aumenta di un punto l’aliquota al 21%, benzina, computer, abbigliamento, elettrodomestici. Questi i prodotti che aumenteranno in corrispondenza con l’aumento dell’aliquota. Dai computer ai telefonini (tablet, smartphone, videocamere ecc…). Dai carburanti ai parcheggi alla cessioni di auto o moto, agli affitti dei garage. Tutti gli elettrodomestici, i giocattoli, l’abbigliamento, dai cappelli alle scarpe.

Modifiche al paniere dei consumi. Questa articolazione delle aliquote, piuttosto, sarà suscettibile di modifiche e rimodulazioni. Il Governo, in caso il blocco dell’aumento di ottobre venga realizzato, procederà a una rimodulazione sistemica del paniere Iva da farsi subito, con la Legge di Stabilità che ne disponga l’introduzione dal 1° gennaio 2014.

In effetti, l’aumento dell’aliquota al 22% ha una ricaduta diversa a secondo delle famiglie. La spesa dei più poveri, in sintesi, è composta di più prodotti e servizi sui quali si applicano aliquote minori: tuttavia l’Istat avverte che questa distanza nei consumi tra il quinto più povero e il quinto più ricco si sta assottigliando, un ammonimento che suggerisce una razionalizzazione delle aliquote.

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