Iva e ritenute omesse: stop a un processo su 3. Oggi ultimo giorno per pagare

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Dicembre 2014 - 11:57 OLTRE 6 MESI FA
Iva e ritenute omesse: stop a un processo su 3. Oggi ultimo giorno per pagare

Iva e ritenute omesse: stop a un processo su 3. Oggi ultimo giorno per pagare

ROMA – Iva e ritenute omesse: stop a un processo su 3. Oggi ultimo giorno per pagare. Scade oggi, 29 dicembre, il termine per pagare l’acconto per l’imposta sul valore aggiunto (Iva) evitando le sanzioni (30% per l’omesso versamento). A questo proposito, il decreto del governo (in prima lettura) che accoglie le nuove disposizioni sui reati tributari con l’innalzamento delle soglie di punibilità (quando scatta il reato) produrrà quale primo effetto lo stop di almeno un processo su tre. Chi paga il 30% di sanzione evita il processo.

Questo perché sotto i 150mila euro di omesso versamento fa automaticamente chiudere il fascicolo penale (prima del decreto la soglia era a 50mila euro), per quelli futuri (dal 1 gennaio 2015) e quelli già al vaglio delle Procure perché si applica il principio del “favor rei”, per cui si applicano le disposizioni penali più favorevoli al destinatario del provvedimento di indagine.

In pratica, l’azione penale si farà più selettiva, concentrandosi sulle omissioni più rilevanti economicamente mentre viene allentata la presa penale sugli illeciti legati alla crisi, di chi tra imprese e autonomi, cioè, a causa della congiuntura, dell’impossibilità di accedere al credito, non è riuscito a versare il dovuto su Iva e ritenute.

Più difficile è stimare l’impatto dell’altro intervento di “allentamento” proposto dal Governo, che riguarda il reato di dichiarazione infedele. Si tratta della violazione commessa da chi, per evadere le imposte sui redditi o Iva, indica in dichiarazione minori attivi o passivi fittizi.

Oggi scatta la notizia di reato se l’imposta evasa supera i 50mila euro e se, contemporaneamente, il “fatturato” sottratto all’imposizione è superiore al 10% del totale di quello dichiarato o se, comunque, è superiore a due milioni. L’intervento previsto dal Governo mantiene la doppia condizione per la punibilità, ma eleva le due soglie, rispettivamente a 150mila euro e a tre milioni. (Valentina Magione, Giovanni Parente, Il Sole 24 ore)