Irpef dal 23 al 22 e dal 27 al 26%, Iva dal 21 al 22%. Via a luglio

Pubblicato il 10 Ottobre 2012 - 08:20 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Irpef giù di un punto e Iva su di un punto: dalla maratona del Consiglio dei Ministri sulla legge di stabilità alla fine spunta un compromesso. Servivano 10 miliardi per scongiurare l’aumento dell’Iva dal 21 al 23%, quello che Monti aveva definito una “tragedia”. E’ arrivato qualcosa di diverso: un aumento dimezzato, un piccolo calo della “tassa per eccellenza”, l’Irpef, e una serie di misure su sanità e pensioni.

“Oggi possiamo vedere e toccare con mano che la disciplina di bilancio paga e conviene perchè ci ha consentito di non dover rincorrere di continuo la congiuntura” e che “ci si può permettere qualche moderato sollievo» come «un inizio di riduzione dell’Irpef”. Così il premier Mario Monti in conferenza stampa a margine del consiglio dei ministri. “Speriamo che gli Italiani vedano in queste decisioni prese nella legge di stabilità, che non sono modificazioni della rotta, che questa stessa rotta ha un senso”.

CALA L’IRPEF – Arriva il primo calo delle tasse, che toccherà tutti. Viene ridotta l’aliquota sul primo e sul secondo scaglione: dal 23 scende al 22%, dal 27 al 26%. Il costo per la riduzione della prima aliquota, che si applica su tutti i redditi, è di 4 miliardi, quello del secondo scaglione vale un altro miliardo. Sotto i 7.500 euro, che è la soglia di no tax area, non accade nulla. Tutelati anche i redditi fino a 15.000 euro che non verranno toccati nemmeno nelle detrazioni e nelle deduzioni. Sopra questa soglia, invece, si riduce l’aliquota Irpef, dal 23 al 22% ma scattano i tagli alle agevolazioni fiscali: arriva un tetto di 3.000 euro alle detrazioni e per molte deduzioni (ma non su quelle per la sanità) viene introdotta una omogeneizzazione, con una franchigia di 250 euro. Le pensioni di guerra e di invalidità saranno assoggettate all’Irpef, ma non sotto i 15.000 euro.

STOP A META’ PER AUMENTO IVA – Non viene eliminato il previsto aumento Iva di due punti, che sarebbe scattato dal primo luglio 2013. L’aumento viene solo frenato a metà: l’Iva salirà di un solo punto: dal 10 all’11% e dal 21 al 22%.

TOBIN TAX – Le risorse della legge di stabilità saranno reperite, oltre che con la spending review, anche con la Tobin Tax e con una revisione delle “tax expenditures”.

BANCHE E ASSICURAZIONI – Sale dallo 0,35 a 0,50% l’acconto sulle riserve tecniche delle assicurazioni. Lo ha spietato il Ministro dell’Economia, Vittorio Grilli. La norma prevede che nel 2014 il prelievo riscenda allo 0,45%. Vengono posticipate di 5 anni le deduzioni riconosciute alle banche per il maggior valore riconosciuto al riallineamento per l’imposta sostitutiva.

SCONTI FISCO PER FONDO TAGLIO DEBITO – Arriva la possibilità di fare erogazioni liberali al Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato e usufruire di uno sconto fiscale pari al 19% dell’imposta lorda.

IMU CHIESA – Il governo ha modificato il testo della legge riguardante l’Imu per gli immobili non commerciali e quindi anche della Chiesa in modo da definire il quadro regolatorio ”in tempo per il periodo annuale di imposta” che decorre dal 1 gennaio 2013.

STATALI, NIENTE AUMENTO IN BUSTA PAGA – Confermato il blocco dei contratti fino al 2014. Per il 2013-2014 non sara’ erogata neanche l’indennità di vacanza contrattuale. L’indennità di vacanza contrattuale tornerà nel 2015 calcolata sulla base dell’inflazione programmata.

SALARIO PRODUTTIVITA’ – Gli aumenti salariali aziendali saranno tassati nel 2013 al 10% entro il limite di 3.000 euro lordi, per una spesa di oltre un miliardo nel 2013 e poco meno della metà nel 2014.

STRETTA ASSISTENZA DISABILI – Stretta sui permessi previsti dalla legge 104/1992 per il disabile o per la cura di parenti affetti da handicap. La retribuzione per i giorni di permesso (tre al mese) scende al 50% a meno che i permessi non siano fruiti per le patologie del dipendente stesso della P.A o per l’assistenza ai figli o al coniuge. Sono esclusi dal pagamento intero quindi i permessi fruiti per prendersi cura dei genitori disabili.

SANITA’ – Taglio di 1,5 miliardi al fabbisogno sanitario nazionale, grazie a una ulteriore riduzione della spesa per l’acquisto di beni, servizi e dispositivi medici.

STOP AFFITTI E ACQUISTI AUTO E IMMOBILI – Stop all’affitto e all’acquisto di nuovi immobili da parte di tutte le amministrazioni pubbliche. Ma anche all’acquisto e il leasing di autovetture. Prevista una stretta anche per l’acquisto di arredi e per le spese di consulenze informatiche.

TAGLI A REGIONI, RISORSE A COMUNI IN DIFFICOLTA’ – Vengono aumentati di 1 miliardo i tagli lineari previsti dalla prima spending review per le regioni a statuto speciale. Arrivano poi 160 milioni alla Campania e circa 130 milioni per il Fondo per i comuni in condizioni di predissesto.

ESODATI – Arrivano 100 milioni per gli Esodati. Si attingerà dal Fondo Letta.

UNIVERSITA’ – Il budget delle Università potrà crescere del 3% all’anno.Per alcuni enti di ricerca la percentuale sale al 4.

BENI DEMANIO – Ok alla vendita dei beni demaniali attraverso fondi immobiliari.

TAV E TRASPORTO – Quasi 800 milioni di euro per finanziare studi, progetti, attività e lavori. 1,6 miliardi a partire dal 2013 per il trasporto pubblico locale. 800 milioni di euro sono invece stanziati per la RFI e 300 milioni per l’Anas. 300 invece i milioni di penalità per lo stop al Ponte di Messina.

COMMISSARIO ANTICORRUZIONE – Presiederà la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche. Sarà a costo zero.

PATRONATI A DIETA – Taglio ai patronati di 30 milioni di euro nel 2014 e di altri 30 milioni nel 2015.

QUOTE LATTE – Torna sotto la gestione di Equitalia la riscossione delle multe per lo sforamento delle quote latte.

CIELI BUI – Per riuscire a risparmiare le notti saranno meno ricche di illuminazione artificiale.