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Iva, Cgia: “Se aumenta sono 120 euro in più a famiglia ogni anno”

di Daniela Lauria |30 Agosto 2013 17:25

Iva, se aumenta sono 120 euro in più a famiglia ogni anno

ROMA – Se l’Iva aumenterà ad ottobre fino al 22% a pagare saranno i meno abbienti: secondo i calcoli della Cgia di Mestre si va dai 30 a 120 euro in più da sborsare ogni anno.Nello studio vengono presi in esame i casi di tre tipologie familiari: single, lavoratore dipendente con moglie e un figlio a carico, lavoratore dipendente con moglie e 2 figli a carico.

Per ciascun nucleo sono state presi in esame 7 fasce retributive: in relazione alla spesa media risultante e su ognuna è stato misurato l’aggravio di imposta in termini assoluti e l’incidenza percentuale dell’aumento dell’Iva su ogni livello retributivo.

In queste simulazioni si sono tenute in considerazione le detrazioni e gli assegni familiari per i figli a carico, le aliquote Irpef e le addizionali regionali e comunali medie nazionali. Si è ipotizzato che a fronte dell’aumento dei prezzi di beni e servizi a ridurre le spese saranno principalmente le fasce di reddito medio-alte.

Ciò significa che l’eventuale aumento dell’Iva peserà maggiormente sulle retribuzioni più basse e meno su quelle più elevate. A parità di reddito, inoltre, i nuclei famigliari più numerosi subiranno gli aggravi maggiori.

”Bisogna assolutamente trovare la copertura per evitare questo aumento – esordisce Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre – non si possono penalizzare le famiglie ed in particolar modo quelle più in difficoltà. Nel 2012 la propensione al risparmio è scesa ai minimi storici. Se dal primo ottobre l’aliquota ordinaria del 21% salirà di un punto, subiremo un ulteriore contrazione dei consumi che peggiorerà ulteriormente il quadro economico generale. E’ vero che l’incremento dell’Iva costa 4,2 miliardi di euro all’anno, ma questi soldi vanno assolutamente trovati per non fiaccare la disponibilita’ economica delle famiglie e per non penalizzare ulteriormente la domanda interna”.

In termini assoluti l’aumento di imposta cresce man mano che aumenta il livello retributivo. L’aggravio oscilla tra i 37 e i 99 euro. Per un lavoratore dipendente con moglie ed 1 figlio a carico l’incidenza percentuale dell’aumento e’ inversamente proporzionale al livello di reddito. E’ dello 0,33% per un reddito annuo di 15.000 euro, scende allo 0,30% per un reddito di 55.000 euro.

In termini assoluti l’aggravio d’imposta, man mano che cresce il reddito, sale da 51 a 113 euro. Per un lavoratore dipendente con moglie e 2 figli a carico l’incidenza percentuale dell’aumento dell’Iva è inversamente proporzionale al livello di reddito. Si attesta allo 0,34% su un reddito annuo di 15.000 euro, diminuisce fino a toccare lo 0,31% su un reddito di 55.000 euro.

Man mano che cresce il reddito, in valore assoluto la maggiore Iva annua passa da 61 a 120 euro. ”Da queste simulazioni – conclude la Cgia – emerge un altro risultato molto intuitivo: a parità di reddito, più aumenta il numero dei componenti di una famiglia, più si fa sentire il peso dell’aumento dell’Iva”.

 

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