La Cgil “scopre” le tasse: sciopero generale il 12 marzo

Gulglielmo Epifani guida un corteo

La Cgil ha proclamato lo sciopero generale per venerdì  12 marzo. Lo ha annunciato il segretario del sindacato Guglielmo Epifani spiegando, in un’intervista al quotidiano La Repubblica, le ragioni della protesta.  «È  uno sciopero necessario – ha detto Epifani – i lavoratori sono strozzati dal fisco».

Per la Cgil si tratta di una novità epocale: per la prima volta, infatti, il sindacato scende in piazza non per questioni contrattuali o di licenziamenti ma per una questione di tasse. Nell’impossibilità di ottenere aumenti, quindi, la Cgil chiede almeno il calo della pressione fiscale.

Lo scioperò sarà di quattro ore e prevederà diverse manifestazioni in tutta Italia. «È da tempo – ha spiegato il segretario generale della confederazione – che chiediamo una riduzione delle imposte sul lavoro dipendente e sui pensionati. Lo scorso anno dicemmo che sarebbe aumentato il prelievo sulle buste paga e tutti i dati l’hanno confermato».

«Non facendo nulla, come ha scelto il governo – prosegue -, le tasse sul lavoro dipendente e sui pensionati continuano a salire». Epifani ha sottolineato che non si tratta di uno sciopero preventivo, ma di una «decisione strettamente sindacale» e si è detto pronto a revocare lo sciopero «se il governo dovesse venire incontro alle richieste»della Cgil.

«Una ventina di giorni fa – ha precisato – abbiamo inviato una lettera al governo con le nostre proposte. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta». Se non si fa nulla, insiste, «i lavoratori finiscono per pagare più tasse perché così agisce il drenaggio fiscale».

Tra le proposte della Cgil l’idea di «operare uno spostamento dell’imposizione dal lavoro ad altre forme di reddito». Basta con l’attuale sistema, ha detto Epifani, dove «c’é chi paga sempre per tutti e chi non paga mai». «Con la Cisl e la Uil – ha aggiunto – avevamo definito una posizione comune. Poi sono sparite. E per la prima volta hanno promosso un’iniziativa congiunta sul fisco con il governo e senza la Cgil”.

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