La Commissione europea apre la procedura contro l’Italia per deficit eccessivo

Pubblicato il 7 Ottobre 2009 - 12:15 OLTRE 6 MESI FA

La Commissione europea ha avviato la procedura per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia e di altri otto Paesi della Ue che nel 2009 sforeranno il 3% nel rapporto deficit-Pil.

«Sebbene i livelli di disavanzo siano di natura eccezionale, in quanto sono principalmente la conseguenza della grave recessione economica e delle sue dimensioni imprevedibili», afferma la Commissione Ue, in questi nove Paesi gli squilibri «non sono nè prossimi al valore di riferimento del 3% nè temporanei».

Oltre all’Italia, le procedure per deficit eccessivo  riguardano Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Slovacchia, Slovenia, Olanda e Portogallo. Salgono così a 20 su 27 i Paesi della Ue con una procedura per deficit eccessivo aperta, tra cui anche Francia, Spagna e Regno Unito.

Oltre a criticare il nostro Paese per la lontananza dalla soglia del 3%, la Commissione, nel suo rapporto analizza in profondità la situazione economica italiana. E il quadro, a livello strutturale, non è dei migliori. La crescita del Pil, per esempio, «è stata sotto la media dagli anni Novanta sotto l’impatto di una debole crescita della produttività, il rallentamento globale ha colpito una economia già debole, un marcato rallentamento della crescita era già in corso ben prima dell’approfondirsi della crisi finanziaria».

La recessione è cominciata nella primavera 2008 guidata dall’accelerazione dei prezzi delle materie prime, dal collasso del commercio globale e da condizioni finanziarie restrittive «anche se l’indebitamento relativamente basso del settore privato ha fornito qualche riparo dall’impatto diretto della crisi finanziaria».

Bruxelles ritiene che la crescita sarà «leggera» nel secondo semestre 200« »assumendo un moderato miglioramento globale e con qualche recente indicatore che punta a un miglioramento lento nei prossimi mesi«. Nel 2010 »l’attività si stabilizzerà a un basso livello grazie alla ripresa della domanda esterna e dei consumi privati«. La crescita potenziale si indebolirà.

Mentre le stime sono fortemente influenzate dalla recessione nel 2009 »le debolezze strutturali che sono alla base della bassa dinamica della produttività continueranno ad avere effetti sulla crescita economica«. Di qui la probabile lentezza della ripresa complessiva.