La durata della neve sulle Alpi italiane si è ridotta di oltre un mese (36 giorni) rispetto alla media degli ultimi 600 anni. Lo indica una ricerca italiana pubblicata su Nature Climate Changes che è riuscita per la prima volta a ricostruire la storia della durata della copertura nevosa tornando indietro fino al 1400 analizzando gli anelli di accrescimento del comune ginepro. Primo autore dello studio è Marco Carrer, dell’Università di Padova, così come Raffaella Dibona e Angela Luisa Prendin, con Michele Brunetti dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Lo studio
“Per la prima volta siamo riusciti a ricostruire la durata del manto nevoso su quasi tutto l’arco alpino italiano degli ultimi 600 anni”, ha spiegato Carrer all’agenzia Ansa.
“Ne emerge – ha aggiunto – che tra un anno e l’altro ci sono fluttuazioni importanti, ed è normale che sia così, ci sono dei periodi un po’ più lunghi che si discostano dalla media ma il dato molto evidente è che tra il 1400 e il 1900 siamo stati su livelli più o meno stabili ora invece, da diversi decenni si assiste a una costante discesa”.
Un calo ben visibile dai grafici e che può essere riassunto numericamente in -36 giorni di copertura nevosa (nelle quote tra 2.000 e 2.500 metri) e una riduzione del 5.6% negli ultimi 50 anni. Un declino senza precedenti che si ripercuote non solo sugli ecosistemi montani ma anche per tutte le attività umane che dipendono dai bacini idrologici a valle, la secca del Po ne è stato un esempio. “Il nostro lavoro analizza l’evoluzione storica – ha aggiunto Brunetti – ma è possibile immaginare, tenendo conto dei possibili scenari futuri e sulla base di altri studi, un’ulteriore riduzione da qui a fine secolo tra 26 e 76 giorni”.