
La Northvolt dichiara fallimento, duro colpo alle ambizioni europee per l’autonomia nelle batterie per auto elettriche (foto dal web) - Blitz quotidiano
Northvolt, azienda svedese fondata nel 2016 e considerata una delle speranze europee nella corsa alla produzione di batterie per auto elettriche, ha ufficialmente dichiarato fallimento in Svezia. La società, che mirava a ridurre la dipendenza europea da produttori asiatici e statunitensi, si è ritrovata con un debito di 5,8 miliardi di dollari, il doppio degli attivi presenti in bilancio. Nonostante gli oltre 10 miliardi di dollari ricevuti in finanziamenti azionari, prestiti e contributi pubblici, la società non è riuscita a mantenere la sostenibilità economica del proprio business.
Le cause del fallimento
Le difficoltà di Northvolt derivano da una combinazione di fattori: la domanda di batterie è risultata più debole del previsto, mentre la produzione ha subito forti ritardi. Un segnale preoccupante era arrivato già a maggio, quando BMW aveva cancellato un ordine da 2 miliardi di dollari. In cerca di una soluzione, Northvolt aveva presentato istanza di fallimento ai sensi del Chapter 11 negli Stati Uniti lo scorso novembre, sperando di ristrutturare il proprio debito. Tuttavia, questo non è stato sufficiente a scongiurare il tracollo finanziario.
Le conseguenze: vendita e liquidazione
Ora il processo di fallimento sarà supervisionato da un fiduciario nominato dal tribunale svedese, che gestirà la vendita dell’azienda, la liquidazione delle sue obbligazioni e la gestione dei creditori. Tra gli azionisti di Northvolt figurano grandi colossi come Volkswagen e Goldman Sachs, anch’essi esposti finanziariamente alla crisi dell’azienda.

A settembre, Northvolt aveva già annunciato il taglio di 1.600 posti di lavoro, circa un quarto del personale, e la sospensione dell’espansione della sua gigafactory a Skelleftea. I piani iniziali prevedevano una capacità produttiva di 30 gigawattora all’anno, ma il ridimensionamento è diventato inevitabile.
L’intervento del governo svedese
Nonostante l’importanza strategica di Northvolt per l’industria europea delle batterie, il primo ministro svedese Ulf Kristersson ha escluso qualsiasi salvataggio pubblico: “Non è previsto che lo Stato svedese diventi comproprietario di Northvolt o qualcosa del genere”, ha dichiarato.