Landini: "Il modello tedesco? sì, ma non a pezzi"

BOLOGNA – ''Va bene fare discorsi sui modelli degli altri paesi, ma i modelli non si possono prendere a pezzi''. L'ha sottolineato il segretario della Fiom, Maurizio Landini, parlando a Bologna durante la conferenza stampa di presentazione della festa della Fiom. Il riferimento e' alle parole del presidente di Confindustria che aveva ipotizzato di rifarsi al modello tedesco sul tema dei contratti.

''Se il modello tedesco si prendesse per intero – ha risposto Landini – con quegli stipendi e quelle ore di lavoro, se ne potrebbe discutere. Durante la crisi, in Germania non si e' chiuso ne' si e' licenziato. Quello che si sta tentando di importare in Italia non e' il modello tedesco, ma il modello americano. Un modello che non e' che abbia funzionato cosi' bene''. Rispondendo a una domanda dei giornalisti sull'alta disoccupazione giovanile Landini ha detto che ''e' frutto di un modello di sviluppo sbagliato. Per combattere precarieta' e disoccupazione, occorre un nuovo modello. Quello del lavoro e' il problema di affrontare – ha concluso il segretario: dobbiamo – arrivare a una situazione in cui a parita' di lavoro ci sia parita' di diritti e retribuzioni. E serve un intervento pubblico sull'economia. Come abbiamo visto, il mercato non basta''.

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