GINEVRA – In Italia servono “1,7 milioni di nuovi posti di lavoro per riportare il tasso di occupazione ai livelli pre-crisi”, altro che il piano di 100mila posti di Enrico Letta; siamo uno dei Paesi con la disoccupazione tra le più alte e un numero spropositato di contratti precari, situazione “aggravata dalla riforma Fornero“. Per uscirne bisogna puntare su incentivi più che sulla staffetta generazionale. Questo il quadro, nero, disegnato sul nostro Paese dall’Ilo, organizzazione internazionale del lavoro che fa capo all’Onu.
Secondo l’Ilo il nostro Paese figura nella categoria di quelli dove la disoccupazione continua ad aumentare (era al 6,1% nel 2007) e dove sono cresciute le disparità di reddito a causa della recessione, segnando anzi “uno degli aumenti più brutali” dell’Unione europea tra il 2007 e il 2012.
Il rapporto sottolinea che “la sfida della ricerca di un posto di lavoro è particolarmente difficile per i giovani tra 15 e 24 anni: il tasso di disoccupazione di questa fascia di età è salito di 15 punti percentuali e ha raggiunto il 35,2% nel quarto semestre 2012”.
Secondo l’Ilo la percentuale dei contratti a tempo determinato sull’insieme dei contratti precari è probabilmente aumentata a seguito della riforma Fornero.
L’Italia deve ”monitorare le forme atipiche di occupazione”, dice l’Ilo precisando che ”sarebbero necessari maggiori sforzi per incentivare la trasformazione dei contratti a tempo determinato in posti di lavoro fisso”.
”I lavoratori giovani non devono prendere il posto di quelli più anziani” nel mercato del lavoro ed il governo dovrebbe individuare altri mezzi a sostegno dell’occupazione giovanile, dice l’Ilo sulla staffetta generazionale.
Dopo le ”recenti proposte di condivisione del lavoro tra lavoratori giovani e anziani – scrive l’Ilo – è importante notare che i giovani non devono prendere il posto degli adulti nel mercato del lavoro”. Ed ”il governo dovrebbe considerare altri mezzi per sostenere l’occupazione giovanile”, aggiunge l’organizzazione.
Per l’Ilo inoltre, ”il contatto con lavoratori più sperimentati attraverso il tutoraggio può fornire consigli, istruire alle buone pratiche sul luogo di lavoro ed aiutare a dissipare i malintesi riguardo ai giovani”.
Per risollevare il mercato del lavoro italiano il rapporto suggerisce di puntare più su investimenti e innovazione (incentivandoli con sgravi fiscali) che su austerità e riduzione del costo unitario del lavoro, approva con riserva la staffetta “intergenerazionale” (ma i giovani non devono togliere il lavoro agli adulti, sottolinea l’Ilo) e suggerisce di trovare altre vie per rilanciare l’occupazione giovanile, come gli incentivi all’assunzione e un sistema di formazione che favorisca lo “skills matching”.
I commenti sono chiusi.