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Lavoro, Passera: “Una buona riforma”. Bersani: “La miglioreremo”

di Daniela Lauria |15 Aprile 2012 21:13

ROMA, 15 APR – La riforma del lavoro ”e’ una buona riforma e come ogni cosa puo’ essere ulteriormente migliorata, ma sono sicuro che arrivera’ in fondo”. Alla vigilia di una settimana cruciale per il governo, atteso da due importanti cdm (lunedi’ e mercoledi’) e dal vertice di maggioranza (martedi’), il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, si mostra fiducioso sull’iter del testo della riforma appena varato dal governo e che passera’ ora al vaglio del Parlamento.

Dopo l’aut-aut di ieri del ministro Fornero (”se la riforma non dovesse passare andremo a casa”) oggi e’ stata la giornata della riflessione e dei commenti piu’ improntati alla diplomazia che allo scontro. Su tutti, le parole di un ottimista segretario del Pd, Pierluigi Bersani: ”Voglio essere costruttivo. Faremo gli aggiustamenti dovuti in Parlamento ma la riforma va avanti”. Come evolvera’ il testo approvato il 5 aprile e’ ancora presto per dirlo e martedi’ ci sara’ un primo vis-a-vis tra le forze parlamentari per studiare gli eventuali ‘miglioramenti’.

”E’ opportuno che dalle parti del Pd, esauriti ammuffiti riti correntizi – chiosa il capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri – si diano una regolata. Sul lavoro vogliamo la riforma, non la restaurazione di rigidita’ che creerebbero disoccupati. Su questo saremo costruttivi ma chiari e decisi. I cambiamenti ci devono essere e ci saranno. Sulla crescita ci auguriamo invece che le idee del governo non siano evanescenti come le inutili e pompose interviste di alcuni ministri la cui azione sin qui merita zero in pagella. Faremo la nostra parte con responsabilita’ – conclude Gasparri – ma cio’ vuol dire che non faremo sconti ai neofiti della politica, degli annunci senza fatti e delle chiacchiere senza sviluppo”. E mentre il leader di Sel e presidente della Puglia Nichi Vendola, si augura, senza giri di parole, che ”la riforma non passi”, il ministro alla Cooperazione Internazionale, Andrea Riccardi, getta acqua sul fuoco delle polemiche, anche se, osserva, ”ci sono rapporti complicati con tanti, non solo con Confindustria”.

In attesa dell’incontro previsto mercoledi’ mattina tra la presidente Emma Marcegaglia e i vertici del Pd, oggi tocca al direttore generale, Giampaolo Galli, ribadire le posizioni di viale dell’Astronomia: in una lettera al premier Mario Monti pubblicata in prima pagina sul Sole 24 Ore, Galli torna a chiedere al governo ”un passo avanti” sulla riforma del lavoro che – dice – ”dia davvero prospettive di crescita al Paese”. ”Il governo – si legge nella missiva – farebbe bene a riflettere sulle reazioni pressoche’ unanimi non di questa o quella associazione d’imprese, ma della generalita’ delle imprese che vedono nella riforma un passo indietro.

”L’Italia – scrive Galli – non puo’ permettersi una riforma del lavoro che non sia un deciso passo avanti nella direzione della crescita e dell’occupazione. Sara’ altrimenti difficile ripristinare la fiducia delle imprese e dei mercati finanziari”. Per Confindustria, ”siamo ancora in tempo per fare in Parlamento una riforma del lavoro che serva davvero alla prospettiva di crescita dell’Italia”.

”Presidente – conclude Galli – si faccia Lei paladino di quel cambiamento vero in cui crede quanto noi. Lei ha un patrimonio di credibilita’ personale che forse non ha precedenti. Lo usi per spiegare alle persone che la crisi purtroppo non e’ finita e che una seria riforma del lavoro, per quanto a molti indigesta, e’ meglio che rimanere in balia della crisi dell’euro con il rischio di avvitarci fra aggravamento della recessione e nuove tasse”.

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