ROMA – Lavoro, piano Letta: un miliardo e più flessibilità in entrata. Lavoro: mercoledì 26 giugno al CdM il Governo Letta presenta il piano nazionale da finanziare con un miliardo di euro. Obiettivo minimo 70 mila occupati in più under 30 da subito. Da una parte, a costo zero, si lavorerà di cacciavite sulla Riforma Fornero, una manutenzione che prevede un ripristino della flessibilità in entrata: intervalli ridotti tra un contratto a termine e un altro e clausola della acasusalità estesa oltre il primo anno se c’è l’accordo sindacale.
Dall’altra, si lavora al conferimento di almeno un miliardo di risorse dirottate dai fondi strutturali europei cui, ha promesso Letta intervistato su Rai 3 da Lucia Annunziata, si aggiungerà quanto ricavato dal taglio della spesa. Su Repubblica, Roberto Petrini quantifica i diversi indirizzi di intervento:
Metà del miliardo dei fondi strutturali sarà destinato agli sgravi contributivi per chi assume giovani. I 500 milioni si sommeranno ai 242 milioni già stanziati dal precedente governo. E serviranno ad assicurare una riduzione di contributi di 10 mila euro per ogni nuovo giovane occupato, da spalmare in 18 o 24 mesi. Altri 100 milioni andranno a finanziare l’autoimprenditorialità giovanile con il coinvolgimento di Invitalia. E ancora: 200 milioni sono destinati a stage e tirocini gestiti da “Italia Lavoro”, della durata di sei mesi, con una retribuzione di 500 euro al mese. Venticinque milioni andranno invece ad incentivare nuove cooperative di under 30 nei settori dei beni culturali e dei servizi alla persona.
Il giorno dopo il Cdm comincerà il vertice europeo: lì, conferma Letta, si dirà che l’Italia utilizzerà i fondi strutturali stornati dalla Ue subito, nel 2014, senza spalmarli fino al 2020 come originariamente previsto dal piano europeo per il lavoro giovanile (Youth Guarantee Scheme).
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