Con il nuovo decreto Coesione arrivano importanti novità in materia lavoro, con bonus e incentivi rivolti a stimolare le nuove assunzioni.
Incentivi per le assunzioni, sgravi contributivi per le aziende che aprono le loro porte a determinate tipologie di neo assunti, bonus pensati per contrastare la disoccupazione e il precariato: con il decreto Coesione assumere diventa in teoria assai più vantaggioso.
Il decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 105 del 7 maggio 2024, è già attivo e introduce numerose misure per sostenere l’occupazione e promuovere l’autoimpiego, in particolare tra i giovani e le donne. Le disposizioni puntano a rilanciare il mercato del lavoro italiano, endemicamente contaminato da problemi quali il precariato, la carenza di domanda di lavoratori e la scarsa specializzazione da parte degli impiegabili.
Ma come si fa a creare lavoro in un Paese in crisi, laddove non sembrano sussistere tutti i presupposti base, a livello materiale e burocratico, per lo sviluppo dell’occupazione? Il Governo Meloni ha individuato due strategie principali di azione. La prima relativa alla promozione dell’autoimpiego. Si parla infatti di aiuti rivolti ai giovani disoccupati che vogliono dar vita a una nuova attività autonoma. La seconda misura prevede invece incentivi dedicati alle aziende che assumano giovani e donne.
Nello specifico, il decreto ha promosso due iniziative rivolte agli under 35 e ai disoccupati in genere: Autoimpiego Centro-Nord Italia e Resto al Sud 2.0. Entrambe queste misure cercano di offrire supporto materiale a disoccupati e persone in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione attraverso finanziamenti per la formazione e l’accompagnamento alla progettazione preliminare e sostegni economici per l’investimento (tramite voucher e sgravi fiscali).
Tutti i bonus e gli aiuti per il lavoro del decreto Coesione
Per esempio, i disoccupati con meno di 35 anni che tra il primo luglio 2024 e il 31 dicembre 2025 avvieranno un’attività imprenditoriale operante in settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica potranno ottenere un importante aiuto. Si tratta di un esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati (nel limite di 800 euro su base mensile per ciascun lavoratore).
Il decreto mette inoltre a disposizione oltre 2,8 miliardi di euro per la promozione dell’occupazione. Sono fondi che arrivano dal PNRR e collegati al Programma GOL (Garanzia di occupabilità dei lavoratori). L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre, secondo quanto suggerito dall’UE, i divari territoriali fra Nord e Sud, e accelerare l’attuazione degli interventi finanziati dalla politica di coesione.
Anche in questo caso si parla di uno sgravio al 100% dei contributi che le aziende e i datori di lavoro versano per i dipendenti. Si tratta di un incentivo richiedibile solo se le assunzioni saranno a tempo indeterminato. O, al massimo, in caso di trasformazione di un contratto a tempo determinato in uno a tempo indeterminato. Questo sgravio al 100% dei contributi previdenziali per due anni vale entro il limite di 500 euro al mese per lavoratore assunto.
Per le Regioni svantaggiate, invece, lo sconto fiscale può arrivare fino a 650 euro al mese. Ora non resta che aspettare l’ok definitivo da parte dell’UE. Secondo le anticipazioni, non dovrebbero però esserci sorprese, ed entro un mese il decreto Coesione per il lavoro diventerà una realtà, con tutti i nuovi bonus e sgravi subito disponibili per aziende e lavoratori.