Le Borse crollano: -5% Francoforte, Parigi e Milano

MILANO – Lunedì nerissimo per le Borse, proprio, se non peggio, come è stato solo qualche settimana fa in pieno incubo speculazione. Il conto servito dai mercati è rivolto all’euro ma soprattutto all’Italia che sconta le due, tre, e chissà ancora quante revisioni della manovra. Manovra blanda che non regge e non salva l’Italia, questo dicono i mercati oggi. E non c’è neanche verso di proteggere l’euro. Panico su tutti i mercati europei per i nuovi timori per l’Eurozona. Qualche numero da questo pomeriggio di contrattazioni: l’indice paneuropeo Euro Stoxx 50, dei maggiori 50 titoli del Vecchio Continente, ha toccato -5,03%. Francoforte lascia il 5,28%, Parigi perde il 4,73%. A Milano l’Ftse Mib è sceso a -5,10% per chiudere la giornata a -4,83%. Londra chiude a -3,58%.

Ad affondare i mercati europei sono i nuovi timori per il possibile peggioramento della crisi nell’Eurozona, con tensioni fin dal mattino anche sul debito dei paesi periferici dell’euro, leggi Italia e Spagna. Gli spread dei Btp sul Bund hanno superato di poco i 370 punti, mentre gli spread dei titoli di stato spagnoli sono sopra i 338 punti. Una nuova ondata di vendite si è scatenata poi sulle banche, dove alle preoccupazioni degli ultimi giorni si sono aggiunte le notizie di venerdì sera secondo le quali la Federal Housing Finance Agency (Fhfa), l’agenzia Usa che controlla Fannie Mae e Freddie Mac, cercherà di recuperare miliardi di dollari in un’azione legale che potrebbe coinvolgere 17 istituti.

Oltre ai grandi nomi americani (sotto i riflettori c’è soprattutto Bank of America) nell’elenco dei possibili coinvolti figurano anche grandi nomi europei come Deutsche Bank, Barclays, Rbs, Societé Generale Credit Suisse e Hsbc. Sui listini del Vecchio Continente la peggiore appare essere Rbs, che lascia lascia il 10,8%, SocGen perde l’8,98% e Deutsche Bank l’8,92%. A Milano Intesa Sanpaolo e’ rientrata alle negoziazioni dopo uno stop al ribasso e perde ora l’8,32%. Uno stop al ribasso si era registrato anche su Unicredit, ora in calo del 7,30%. Al di là del comparto bancario sono rientrate alle contrattazioni, dopo una sospensione, anche Exor (-9,03%) e Mediaset (-6,01%).

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